Dtt: Marche, allarme interferenze. Subito un tavolo con governo e Agcom

La Regione chiede un incontro sull’assegnazione delle frequenze tv. L’assessore Marcolini: “Problemi con i Paesi stranieri che si affacciano sull’Adriatico”

Pubblicato il 27 Set 2010

“Il passaggio dal sistema analogico al digitale terrestre appare
molto problematico e critico per le regioni italiane, specialmente
per quelle che si affacciano sull’Adriatico”. Lo dice
l’assessore regionale alla Cultura delle Marche, Pietro
Marcolini, riferendo la richiesta urgente da parte del presidente
Spacca in sede di Conferenza delle Regioni di avviare un tavolo
politico con il Governo nazionale e l’Agcom per confrontarsi sul
Piano di assegnazione delle frequenze televisive.

Il Piano assegna tutte le frequenze “certe” alle tv nazionali,
lasciando invece le tv locali nell’incertezza assoluta, in
riferimento alle possibili interferenze e all’effettivo utilizzo
delle stesse. “La situazione – spiega Marcolini – è delicata
e urgente perché il piano di transizione al digitale terrestre è
già avviato e dovrà essere completato entro il 2012. Per le
Regioni adriatiche è ancora più grave a causa delle interferenze
provenienti dai Paesi esteri dell’altra parte dell’Adriatico:
Croazia, Slovenia, Bosnia, Albania e Montenegro”.

“Ci troviamo, pertanto – continua l’assessore – in serie
difficoltà”. Le Regioni non possono, infatti, informare
correttamente l’utenza sui canali ricevibili, sull’adeguamento
e sulla corretta realizzazione degli impianti di ricezione, sulle
aree che potrebbero subire interruzioni del servizio e sui relativi
tempi. Difficile, d’altro canto, per le emittenti televisive,
investire o progettare interventi di ottimizzazione delle risorse
disponibili per garantire il servizio nel bacino di utenza
assegnato; mentre gli utenti privati non potranno avere in tempo
utile le informazioni necessarie per adeguare i propri impianti di
ricezione.

"Per un sistema radiotelevisivo pluralistico e democratico –
sostiene Marcolini – è indispensabile garantire la sopravvivenza
delle emittenti locali, che rappresentano un importante patrimonio
per l’identità culturale ed economica di ogni regione”.
La richiesta al presidente della Conferenza dei Presidenti di
aprire immediatamente un tavolo politico con il viceministro Romani
e con l’Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni per un
confronto sul Piano delle frequenze ha l’obiettivo di far
conoscere con urgenza le frequenze e i canali effettivamente
utilizzabili nelle singole regioni protette dalle interferenze, per
giungere a una assegnazione effettivamente rispettosa di quanto
stabilito dalla normativa, senza penalizzazioni per le emittenti
locali, con riferimento anche all’esito delle negoziazioni
internazionali e alla tempistica prevista per la fase terminale
della transizione alla televisione digitale.

“Sarà utile, in questo caso – conclude Marcolini – conoscere
se e su quali frequenze digitali operano le tv dell’ex
Jugoslavia. Inoltre, è necessario che siano rese note, in ogni
caso, le frequenze assegnate o assegnabili nelle singole regioni
per l’emittenza locale, con un congruo anticipo rispetto alle
date previste per gli switch off, sia per una sorta di equità
rispetto agli operatori nazionali che già conoscono i canali
assegnati, sia per prendere coscienza, prevenire o limitare quei
disservizi che già hanno caratterizzato le precedenti esperienze
di passaggio al digitale”.

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