La crisi morde i videogiochi. Fatturato giù del 10%

Nel 2009 giro d’affari a oltre 1 mld di euro. Resistono console home e accessori. Ruvolo (Aesvi): “Bloccare la diffusione della pirateria. Le istituzioni intervengano”

Pubblicato il 15 Apr 2010

Il mercato dei videogiochi barcolla ma non molla. Stando al
rapporto a Rapporto Annuale sullo Stato dell’Industria
Videoludica in Italia, realizzato da GfK Retail and Technology per
Aesvi  “il settore italiano subisce una contrazione pari al
-10,6%" anche se tiene meglio etsta alla crisi di altri Paese
"tradizionalmente più forti" che registrano trend
negativi dai 4 ai 7 punti percentuali in più. 

In termini assoluti  il settore registra in termini assoluti la
seconda migliore performance negli ultimi cinque anni con un
fatturato complessivo di 1.128,9 miliardi di euro per le vendite di
hardware e software”. Il giro d’affari registrato è inferiore
solo al 2008, anno di picco per l’espansione del settore nel
nostro Paese.

Nello specifico il 55,6% del fatturato deriva dalle vendite di
software (627,9 milioni di euro) e il 44,4% dalle vendite di
hardware (501,1 milioni di euro). L’Italia si riconferma quinto
mercato in Europa, dopo Gran Bretagna, Francia, Germania, e Spagna,
ma dimostra di essere più forte rispetto agli altri paesi nel
reggere l’impatto con la crisi economica.

Il mercato hardware realizza un giro d’affari complessivo di
501,1 milioni di euro e un trend del -15,3% a valore rispetto al
2008 a fronte di un andamento dei prezzi medi al consumatore delle
console che scende del -4,2%. A volume vengono vendute oltre
2.560.000 console, il -11,7% anno su anno. A fare da traino al
mercato le Console Home che rappresentano il 64,2% del mercato a
valore (321,7 milioni di euro) e il 54,3% a volume (1.390.080 di
pezzi) e registrano un trend del -11,5% a valore e del -2,7% a
volume rispetto al 2008.
Il segmento Portable costituisce, invece, il 35,8% del mercato a
valore (179,4 milioni di euro) e 45,7% a volume (1.169.920 di
pezzi) e riporta un trend del -21,4% a valore, e del -20,3% a
volume. In altre parole in tempi di crisi gli italiani scelgono di
puntare
sull’intrattenimento casalingo.

Le vendite dei dispositivi per videogiochi, come Game Accessories e
Game Controllers, registrano una vera e propria impennata nel corso
del 2009, con un giro d’affari complessivo di 159,3 milioni di
euro e una crescita anno su anno del +73,2% a valore e del +28,4% a
volume. Il consumatore italiano, infatti, una volta acquistata la
console, si orienta verso l’acquisto dei dispositivi necessari
per sfruttare a pieno le potenzialità del mezzo e personalizzare
il proprio strumento di intrattenimento per godersi un’esperienza
di gioco unica.
Il giro d’affari del mercato software fa registrare un fatturato
di 627,8 milioni (-6,5% a valore) con 17.925.000 pezzi venduti per
lo più per console fisse e portatili. Il segmento dei Console
Games ha infatti il peso maggiore sul totale mercato, con un
fatturato di 580,3 milioni di euro e un decremento del -5,8% a
valore rispetto all’anno
precedente. I Pc Games, invece, confermano la flessione degli anni
scorsi e si collocano a 47,6 milioni di euro con un trend del –
13,6% a valore.

Nel dettaglio l’andamento del segmento Console Games segue la
tendenza registrata negli ultimi anni, con una concentrazione verso
i videogiochi per console da casa (66,7% a volume e 74,3% a valore
rispetto al 60,3% a volume e al 66,6% a valore nel 2008) e una
flessione dei videogiochi per console portatili (33,3% a volume e
25,7% a valore rispetto al 39,7% a volume e al 33,4% a valore nel
2008).

Ma quali giochi comprani i gamers italiani. Si conferma la passione
per il calcio: a dominare la Top 20 sono ancora una volta i due
popolarissimi titoli Pro Evolution Soccer 2010 e Fifa 10, che ogni
anno contraddistinguono la specificità del mercato italiano.
L’attenzione al benessere fisico continua a mietere successi con
le nuove edizioni delle fortunate serie Wii Sports e Wii Fit.

Ma il fil rouge in questo anno di crisi è la forza del brand:
riscuotono grande successo di vendite i titoli destinati agli heavy
gamers, come Call of Duty – Modern Warfare, Assassin’s Creed II
e Resident Evil 5, o i nuovi capitoli di Mario, Pokemon, Need for
Speed o The Sims, che contano su un pubblico fedele di
consumatori.

Per comprare giochi & co. gli italiani soprattutto nei grandi
negozi. Le vendite di hardware sono concentrate nelle catene di
elettronica di consumo (56,3% a valore), a seguire negli
ipermercati (22,4%) e nelle catene specializzate in prodotti di
intrattenimento (21,3%). Le vendite di software vedono, invece, un
ruolo più rilevante delle catene specializzate in prodotti di
intrattenimento che rappresentano a valore il 44,5% per i Console
Games e il 51,3% per i PC Games e che conoscono, in un anno
economicamente non facile, una crescita del 9,9% sul primo
segmento.

“Siamo soddisfatti di come l’industria videoludica abbia saputo
reggere alla crisi in un momento in cui l’economia nel nostro
paese, come in Europa e nel mondo, è stata attraversata da una
fase di recessione senza precedenti. Le leve del nostro successo
sono state ancora una volta l’innovazione e la capacità di
soddisfare sia i giocatori occasionali sia i giocatori più
appassionati e fedeli, che hanno fortemente sostenuto il mercato in
quest’ultimo anno” – commenta Gaetano
Ruvolo
, presidente Aesvi –. Se guardiamo al 2010, siamo
fiduciosi delle nostre potenzialità di sviluppo anche in vista del
lancio annunciato delle nuove interfacce di gioco che daranno un
ulteriore impulso all’espansione del settore. Lo sviluppo di un
mercato competitivo in Italia è tuttavia frenato dall’impatto
della pirateria per la quale il nostro paese continua a detenere il
primato delle violazioni online e su cui chiediamo pertanto una
risposta forte alle istituzioni a tutela della creatività della
nostra industria”.

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