News Corp: iPad e tablet spingono sui media a pagamento

Per il chief digital officer del gruppo di Murdoch i tablet permetteranno un rinnovamento dell’industria editoriale grazie alle apps a pagamento

Pubblicato il 27 Lug 2010

News Corp: iPad e tablet spingono sui media a pagamento

I computer tablet come l’iPad di Apple potrebbero avviare un
importante rinnovamento dell’industria editoriale, restituendo
valore al modello di distribuzione dei contenuti a pagamento, dopo
anni di dominio del modello gratis. A dirlo è uno dei top
executive della News Corp., il chief digital officer Jon
Miller.

Miller, che ha parlato in occasione della Fortune Brainstorm Tech
conference di Aspen, in Colorado, ha anche detto che è troppo
presto per dare un giudizio sull’esperimento tentato dal suo
gruppo con il sito a pagamento del Times; tuttavia il chief digital
officer afferma che “i tempi sono maturi per cominciare a far
pagare i lettori online”. Da tempo il sito del Wall Street
Journal, altra testata storica della News Corp., è accessibile
nella sua interezza solo tramite abbonamento e il presidente Rupert
Murdoch ha già fatto sapere che il progetto è, in futuro, di far
pagare i lettori online di tutti i suoi giornali.

“Da un anno affermiamo con decisione che i contenuti hanno un
valore. Oggi tale concetto viene accettato a vari livelli. Quello
che non è sempre chiaro è come metterlo in pratica”, nota
Miller. Per il chief digital officer della News Corp., il modello
su cui puntare è una combinazione di abbonamento e entrate
pubblicitarie e i nuovi computer tablet come l’iPad offrono
grandi opportunità alle aziende dei media per sviluppare
applicazioni a pagamento.

“Penso che siamo di fronte a un passaggio epocale: oggi i
contenuti vengono consumati su nuove piattaforme e i tablet sono la
prima scelta", sostiene Miller. “ I tablet sono device
adatti a un forte consumo di media, molto più del web stesso e
degli smartphone".
Ancora: l’iPad e gli altri tablet offrono “una possibilità
unica di usufruire di rich media che credo permetterà una
ripartenza, forse un rinnovamento, per l’industria editoriale,
l’opportunità di trovare finalmente il giusto modello di
business", afferma Miller. I consumatori devono capire che
"le aziende sostengono notevoli investimenti per produrre i
contenuti”.

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