Pubblicità, in Italia investimenti in calo. Cresce solo il Web

Nielsen: nel primo trimestre flessione del 3,2%. In controtendenza solo le risorse destinate a Internet (+14,9) e le campagne via posta elettronica (+1%). Bene anche il digitale terrestre

Pubblicato il 16 Mag 2011

Pubblicità, in Italia investimenti in calo. Cresce solo il Web

Calano gli investimenti in advertising nel primo trimestre sul
mercato italiano. In controtendenza solo quelli su Internet, sul
Dtt e le direct mail. A dirlo l’ultima rilevazione di Nielsen
secondo cui il calo complessivo del 3,2% è da addebitarsi alla
“ripresa ancora lenta in molti paesi europei, l’inflazione che
importiamo dai paesi emergenti e che riguarda specialmente i beni
alimentari, l’indice di fiducia e i consumi bassi”. Nel periodo
gennaio-marzo 2011 le variazioni sono negative per quasi tutti i
mezzi ad eccezione di internet (+14,9%) e direct mail (+1,0%) che
proseguono sulla scia positiva del 2010 e delle emittenti trasmesse
in digitale terrestre.

A livello di settori, si fa sentire il calo degli investimenti da
parte delle aziende del largo consumo che avevano sostenuto la
ripresa nel 2010 ed in particolare di alimentari (-10,0%) e bevande
(-12,3%).
“Nella restante parte dell’anno la situazione dovrebbe
leggermente migliorare – prevedono gli esperti di Nielsen –
grazie anche alla crescente diffusione delle emittenti televisive
digitali, che stanno ottenendo ottimi risultati in termini di
raccolta pubblicitaria”.

Nel dettaglio la Tv televisione, considerando anche i marchi sky e
fox e le tv digitali rilevate da Nielsen, chiude il primo trimestre
con un calo del -2,9%, con una raccolta complessiva di poco
superiore a 1,2 miliardi di euro. Continua a soffrire la stampa, ma
a differenza dello scorso anno, nel primo trimestre il calo
penalizza più i quotidiani (-4,6%) che i periodici (-2,1%). In
calo anche la radio (-5,0%). Infine variazioni particolarmente
negative per tutta l’esterna in questo primo scorcio dell’anno
(-25,1%).

Come detto è il largo consumo il macro settore che ha diminuito
maggiormente la spesa pubblicitaria in questi mesi. Da una parte il
confronto con un 2010 particolarmente positivo, dall’altra gli
aumenti di grano e alimentari di base, hanno indotto le aziende a
ridurre i budget almeno nella prima parte dell’anno. Forte
contrazione anche per le aziende del settore finanza e
assicurazioni (-25,0%) e delle telecomunicazioni (-6,7%), mentre
tra i settori principali crescono solo automobili (+6,9%) e
abbigliamento (+1,2%).

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