Sicurezza: bambini e cellulari. Kroes: “Si può fare di più”

Il commissario alla Digital Agenda plaude all’impegno dei operatori mobili a favore dei ragazzi, “ma in alcuni Paesi serve un impegno maggiore da parte dell’industria”

Pubblicato il 10 Giu 2010

Neelie Kroes plaude ai progressi fatti dagli operatori di telefonia
mobile per tutelare la sicurezza dei minori che usano il cellulare.
"Uno degli impegni fondamentali dell'agenda digitale per
l'Europa è garantire la sicurezza dei giovani online –
spiega il commissario all’Agenda Digitale -. Per questo motivo
sono lieta che la relazione pubblicata oggi dimostri che gli
operatori della telefonia mobile stanno assumendo seriamente le
loro responsabilità. Vorrei però invitare il settore a garantire
che le persone di qualsiasi età comprendano pienamente i rischi e
sappiano dove trovare aiuto, visto che spesso i genitori non sono
così aggiornati come i più giovani sulle ultime novità in fatto
di telefoni cellulari".

La relazione pubblicata dalla Gsm Association, l'associazione
di categoria del settore della telefonia mobile, dimostra che 91
imprese stanno attuando a livello nazionale le misure concordate
nell'ambito di un accordo volontario di portata europea
concluso nel 2007 grazie all'intermediazione della Commissione
europea. Oggi in 25 Stati membri esistono codici nazionali di
autoregolamentazione basati sul quadro normativo europeo. In altre
parole, il 96% degli abbonati a servizi di telefonia mobile
nell'Ue beneficia di questo accordo.

Nello specifico gli operatori hanno attuato una serie di misure per
controllare l'accesso da parte dei bambini ai contenuti per
adulti. Per esempio, gli operatori mobili lettoni controllano
l'età dei clienti nei punti vendita e permettono ai genitori
di bloccare gratuitamente l'accesso a internet sui cellulari
dei figli.

Inoltre si sta lavorando per classificare i contenuti commerciali
disponibili sui cellulari. Gli operatori italiani della telefonia
mobile usano icone colorate per mostrare se i contenuti sono adatti
a tutti, se sono destinati ai bambini o se devono essere visionati
in presenza di un adulto oppure se sono riservati a un pubblico
adulto. Diversi carrier inoltre producono materiale didattico e
svolgono campagne di sensibilizzazione sull'uso più sicuro dei
cellulari, come nel caso del Regno Unito e di Malta.

La relazione mostra inoltre che i requisiti di diversi codici
nazionali vanno anche al di là di quanto previsto dalla normativa
dell'Ue. Per esempio, l'Ungheria si è dotata di un codice
deontologico sulla commercializzazione di prodotti per i bambini e
il Regno Unito ha adottato un codice di condotta simile per gestire
i servizi di locazione passiva.

Anche le reazioni delle associazioni per la protezione dei bambini,
fra cui Save the Children in Danimarca, International
Children's Safety Service in Ungheria e Protegeles in Spagna,
dimostrano che i codici di condotta nazionali hanno favorito la
collaborazione degli operatori mobili con le Ong.

“Tuttavia, in alcuni paesi dell'Ue le parti interessate
attendono da parte dell'industria della telefonia mobile un
impegno maggiore per informare i genitori sui rischi e le
opportunità di un settore in rapida evoluzione quale internet
mobile – ricorda la Kroes -. Per esempio, il Children's Fund
della Lettonia ha rilevato che, in caso di problemi seri, gli
utenti più giovani della telefonia mobile, pur conoscendo i rischi
potenziali ed essendone meglio informati, si rivolgono ai genitori
in cerca di consigli e aiuto soltanto quando i problemi sono in una
fase avanzata".

La sicurezza dei bambini online è una delle priorità principali
dell'Agenda digitale europea della Commissione europea: i
fornitori di servizi online che hanno maggior successo fra i più
giovani (per es. le reti sociali, gli operatori di telefonia
mobile) saranno invitati a sviluppare ulteriormente misure di
autoregolamentazione sulla sicurezza online dei bambini entro il
2013.
In particolare, grazie al programma dell'Ue "Internet più
sicuro", quasi tutti gli Stati membri hanno istituito delle
linee telefoniche dedicate per segnalare contenuti online offensivi
e offrono formazioni specifiche per insegnare la sicurezza online
nelle scuole. Nei prossimi anni queste iniziative saranno
ulteriormente incoraggiate.

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