Versione light per Acta che apre alle richieste degli Isp

Più “morbida” la bozza finale del trattato internazionale sulla contraffazione, rilasciata dal governo Usa. Minori responsabilità per i fornitori di connettività e flessibilità nella scelta di sistemi Drm

Pubblicato il 08 Ott 2010

Versione light per Acta che apre alle richieste degli Isp

Minore responsabilità per gli Internet service provider
nell’ultima bozza, probabilmente quella finale, dell’Acta,
l’accordo anti-contraffazione rilasciato ieri dal governo Usa. Il
trattato, che punta a stabilire un quadro per la cooperazione
internazionale sulla lotta anti contraffazione, sia per i beni
fisici sia per le violazioni del copyright su Internet, fissa i
requisiti per la condivisione di informazioni, le leggi e i
regolamenti nazionali.

A differenza delle precedenti versioni che avevano suscitato
notevoli polemice per la scarsa trasparenza e nel corso dei
negoziati, la versione finale addolcisce le clausole più severe
che riguardano i fornitori di servizi Internet che dovrebbero
rimanere semplici intermediari, anche se parla dello sviluppo di un
contesto di cooperazione tra fornitori di connettività e le
diverse aree dell'industria. Rimane l'obbligo imposto ai
provider di consegnare ai detentori dei diritti i dati
identificativi degli utenti sorpresi a violare il copyright.
Inoltre la nuova versione prevede una maggiore flessibilità
nell’adozione di sistemi Drm: gli Stati e le società interessate
alla protezione delle opere potranno adottare meccanismi diversi di
tutela legale.

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