La rivoluzione informatica come la conosciamo oggi trova le proprie origini a metà degli anni ’70, quando si intrecciano tra loro due elementi fondamentali: quello tecnologico e quello tecnico. In questo periodo la tecnologia digitale, in particolare quella dei semiconduttori, ha fatto enormi progressi e la ricerca industriale ha generato una serie di nuove soluzioni general-purpose in grado di essere programmate per fare operazioni diverse in funzione delle istruzioni ricevute.
E’ il tema della mostra, realizzata con il supporto dell’Associazione Culturale RetroCampus e il gruppo Retrocomputer Club Italia, visitabile durante tutta la giornata dell’8 dicembre dalle 10 alle 19 a Casa Microsoft, in Corso Vercelli, 24 a Milano. In esposizione la collezione privata di Felice Pescatore segue il percorso di questa evoluzione dalle origini mettendo per la prima volta al centro il software, a partire dai primi pacchetti commercializzati per il mondo personal come il CP/M fino alle più recenti release dei sistemi operativi come Windows 10.
“In questi anni l’accento è posto principalmente sull’hardware, mentre il software è ancora un elemento di supporto – si legge in una nota dell’azienda – necessario ma corollario, a cui dedicare il minimo sforzo. Ripercorrere questa grande rivoluzione, probabilmente la più grande dopo la rivoluzione industriale, è affascinate e al tempo stesso difficile. Nonostante sia passato meno di mezzo secolo, le fonti sono spesso imprecise e collocare i fatti, gli uomini e gli eventi al posto giusto e nella loro giusta dimensione è spesso estremamente complesso”.