Il 5G e l‘edge computing sono tecnologie complementari che si potenziano a vicenda. Le velocità e le latenze bassissime che il 5G ha mostrato in laboratorio, infatti, non sempre sono raggiunte nell’esperienza reale, ma l’edge computing può aiutare ad avvicinarsi alle performance teoriche. Inoltre, l’approccio graduale che gli operatori, soprattutto in Europa, stanno adottando per implementare il 5G significa che la copertura completa è lontana e ciò potrebbe ostacolare la realizzazione di un ecosistema di nuove applicazioni. Anche in questo caso, l’edge può aiutare alimentando un mercato del 5G anche prima che sia ottenuta una copertura capillare. È quanto si legge in un’analisi realizzata da Stl Partners.
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Il connubio vincente 5G ed edge
Il 5G e l’edge computing sono tecnologie complementari fondamentali per fornire applicazioni consumer e aziendali ad alta intensità di dati come l’inferenza in tempo reale per l’intelligenza artificiale, il cloud gaming, i droni autonomi o la telemedicina. Queste applicazioni, infatti, richiedono di ridurre il più possibile il percorso necessario per trasferire i dati in modo da preservare l’esperienza utente.
Poiché il 5G aumenta la velocità con cui i dati viaggiano e l’edge computing riduce la distanza percorsa per portare i dati al sito di elaborazione, le due tecnologie si potenziano a vicenda.

In particolare, gran parte del valore delle applicazioni Ai e GenAi dipende dal fatto che siano in grado di svolgere le loro elaborazioni in tempo reale. Per molte delle applicazioni Ai, il 5G e l’edge computing sono la migliore combinazione di tecnologie per consentire la latenza più bassa per fornire inferenze real time. Piuttosto che ospitare un modello di intelligenza artificiale nel cloud hyperscale, i modelli possono essere addestrati nel cloud e poi eseguiti all’edge. In questo scenario il 5G offre velocità di trasmissione dei dati ultra-rapide tra il nodo periferico e l’utente finale.
L’opportunità per le telco europee
Gli operatori in Europa, come Orange, Telefonica, Veon, Deutsche Telekom, BT, Telenor e Vodafone, stanno investendo in nuove reti 5G, ma con un approccio cauto, che Stl Partners definisce il “ciclo 5G go slow”. La prudenza finanziaria prevale anche perché le telco continuano a investire anche nelle loro reti Lte e adottano un percorso graduale verso la quinta generazione mobile.
Questo rende l’approccio che coniuga 5G ed edge ancora più vantaggioso per le telco europee – anche se pure gli operatori del Sud-Est asiatico e del Medio Oriente sono cauti nel lancio delle nuove reti.
Di conseguenza lo sviluppo del 5G si presenta come uno scenario a macchia di leopardo e non tutti i casi d’uso saranno disponibili in commercio allo stesso tempo. Al tempo stesso alcuni settori industriali esprimono una forte domanda di applicazioni 5G – ad esempio, la manifattura. Le telco possono sfruttare l’edge per creare più velocemente gli ecosistemi 5G e abilitare nuovi servizi.

5G ed edge per reti più sostenibili
Ci sono altri vantaggi nel connubio 5G-edge. Uno di questi è la possibilità di rendere le nuove reti ancora più sostenibili.
Di per sé le reti 5G già consumano meno energia di quelle 4G o 3G, pur svolgendo le stesse funzioni ed essendo più veloci e affidabili. Ad esempio, un sito cellulare 5G richiede solo il 15% dell’energia di un sito cellulare 4G per trasmettere gli stessi dati. Per questo si stima che una transizione più rapida al 5G a livello globale potrebbe far risparmiare 0,5 miliardi di tonnellate di CO2 entro il 2030.
Tuttavia, nei prossimi anni si prevede una forte espansione del numero di dispositivi connessi e l’adozione diffusa di nuove applicazioni ad alta intensità di dati (come l’intelligenza artificiale), facilitati proprio dal 5G, e questo probabilmente porterà a un aumento del consumo di energia della rete.
L’edge computing può attenuare l’impatto della CO2 prodotta dallo scambio di enormi volumi di dati che viaggiano su internet. Per le applicazioni ad alta intensità di dati, come quelle che richiedono video ad alta definizione o analytics avanzati, l’invio costante di dati al cloud ha, infatti, una più alta intensità energetica, è più costoso e può deteriorare l’esperienza dell’utente. Invece, i dati possono essere filtrati e l’intero flusso può viaggiare solo fino a un sito periferico locale, prima di essere analizzato, razionalizzato e pulito. Infine, solo ciò che è necessario viene trasmesso in streaming e memorizzato nel cloud centralizzato.
Questo trend sta portando a realizzare data center locali più piccoli che pure sono più sostenibili in quanto più facili da alimentare con energia rinnovabile o con maggiori probabilità di essere situati in luoghi in cui l’energia dal calore di scarto dei server può essere riutilizzata.
Con l’edge meno costi e più competitività per le telco
Ridurre al minimo il volume di dati che devono viaggiare verso il cloud centrale per l’elaborazione si traduce direttamente in minori spese energetiche per i fornitori di rete. Poiché i costi energetici costituiscono una parte sostanziale delle spese operative per queste aziende, i risparmi ottenuti attraverso un’efficiente gestione dei dati possono essere sostanziali.
Poiché queste efficienze operative sono realizzate con l’edge, i fornitori di rete sono in grado di trasmettere alcuni di questi vantaggi in termini di costo agli utenti finali. Ciò a sua volta migliora la competitività dei fornitori di servizi e rende anche l’adozione delle nuove tecnologie più accessibile finanziariamente sia per i consumatori che per le imprese.