Il settore degli Stadi 5G è entrato in una fase di forte espansione, trainato dalla crescente domanda di esperienze immersive e dalla necessità di gestire flussi di dati sempre più complessi. Secondo il report “Fifth Generation (5G) Powered Smart Stadiums Global Market Report” pubblicato da The Business Research Company, il mercato globale degli smart stadium alimentati dal 5G ha raggiunto un valore di 3,94 miliardi di dollari nel 2023, con una previsione di crescita fino a $16,89 miliardi entro il 2033. Un incremento che riflette l’evoluzione del ruolo degli impianti sportivi: da semplici luoghi di aggregazione a hub digitali multifunzionali, capaci di offrire servizi avanzati in tempo reale.
La spinta arriva soprattutto dagli Stati Uniti, dove le principali leghe sportive stanno investendo in infrastrutture 5G per migliorare la fan experience, ottimizzare la sicurezza e abilitare nuovi modelli di business. Come evidenzia la Gsma nel suo approfondimento dedicato agli stadi 5G, “la connettività avanzata è ormai un asset strategico per il settore sportivo, non solo per i tifosi ma anche per le operazioni interne e la monetizzazione dei dati”.
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Esperienze immersive e gestione intelligente: il ruolo del 5G
Il 5G consente agli stadi di trasformarsi in ambienti intelligenti e interattivi, dove ogni elemento – dal seggiolino al tornello – può essere connesso e monitorato. Grazie alla bassa latenza e all’alta capacità di banda, è possibile offrire esperienze in realtà aumentata, streaming multi-angolo, servizi personalizzati e interazioni in tempo reale tra pubblico e contenuti.
Un esempio emblematico è il SoFi Stadium di Los Angeles, dove il 5G è stato integrato con tecnologie edge cloud e intelligenza artificiale per gestire flussi video, analisi comportamentali e sicurezza. I tifosi possono accedere a contenuti esclusivi, replay istantanei e servizi di navigazione indoor direttamente dal proprio smartphone, senza rallentamenti.
Ma il 5G non è solo intrattenimento. È anche gestione operativa, con applicazioni che spaziano dalla manutenzione predittiva alla gestione energetica, fino al controllo degli accessi e alla sicurezza. “Il 5G è il tessuto connettivo che permette agli stadi di diventare ecosistemi digitali”, sottolinea la Gsma.
Europa e Italia, tra copertura e ritardi nell’adozione
Se il mercato nordamericano corre, l’Europa e l’Italia mostrano segnali di ritardo. La copertura 5G è ancora disomogenea e gli investimenti negli impianti sportivi non seguono un piano coordinato. Secondo i dati Gsma, solo una parte degli stadi europei ha avviato progetti di trasformazione digitale basati sul 5G, spesso limitati a eventi pilota o collaborazioni temporanee con operatori telco.
In Italia, la situazione è ancora più frammentata. Alcuni impianti hanno introdotto reti Wi-Fi avanzate, ma la vera infrastrutturazione 5G è ancora lontana. Le cause sono molteplici: dalla complessità normativa alla mancanza di incentivi, fino alla scarsa consapevolezza del potenziale economico e gestionale che il 5G può offrire. Eppure, il nostro Paese potrebbe giocare un ruolo strategico, soprattutto in vista di eventi come le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. L’occasione potrebbe rappresentare un volano per l’adozione di soluzioni smart negli impianti sportivi, a patto che si investa in infrastrutture digitali e si favorisca la collaborazione tra telco, enti locali e gestori degli stadi.
Banda ultralarga e edge cloud: tecnologie abilitanti per gli smart stadium
La trasformazione degli stadi in ambienti 5G non può prescindere da una solida infrastruttura di banda ultralarga, capace di supportare il traffico dati generato da migliaia di dispositivi connessi. La banda ultralarga è il prerequisito per abilitare servizi in tempo reale, garantire la qualità dell’esperienza utente e sostenere l’adozione di tecnologie edge.
Come evidenziato nel pillar di CorCom sulla banda ultralarga, le applicazioni innovative che si basano su questa infrastruttura sono molteplici: dalla telemedicina alla smart mobility, passando per l’intrattenimento sportivo. Negli stadi, la banda ultralarga consente di gestire flussi video ad alta definizione, analisi in tempo reale e servizi personalizzati per migliaia di utenti simultanei.
In parallelo, l’edge computing gioca un ruolo chiave. Portando la capacità di calcolo vicino alla fonte del dato, riduce la latenza e migliora la reattività dei servizi. Negli stadi 5G, l’edge consente di elaborare contenuti video, dati biometrici e informazioni di sicurezza direttamente sul posto, senza doverli inviare a data center remoti.
Verso un nuovo modello di business per il settore sportivo
L’integrazione del 5G negli stadi non è solo una questione tecnologica, ma anche economica e strategica. Gli impianti sportivi diventano piattaforme digitali capaci di generare nuovi ricavi attraverso servizi premium, pubblicità personalizzata, analisi dei dati e contenuti esclusivi. Il modello di business si evolve, passando dalla vendita del biglietto alla monetizzazione dell’esperienza.
Secondo la Gsma, “gli stadi 5G rappresentano un’opportunità per ridefinire il rapporto tra sport, tecnologia e pubblico”. Un’opportunità che l’Europa e l’Italia non possono permettersi di perdere, soprattutto in un contesto in cui la competizione globale sull’intrattenimento sportivo è sempre più accesa. Per cogliere questa sfida, è necessario un cambio di paradigma: investire in infrastrutture, promuovere l’adozione del 5G, formare competenze e costruire alleanze tra pubblico e privato.