Il 5G Standalone è una realtà anche in Italia. WindTre è infatti il primo operatore a lanciare in via ufficiale un’offerta di connettività che fa leva su un’infrastruttura del tutto indipendente dal 4G e progettata appositamente per introdurre nel mercato – per il momento solo B2B – nuove logiche di sfruttamento della banda ultralarga mobile.
Indice degli argomenti
I vantaggi del network slicing
Il pensiero corre subito allo slicing, e alla possibilità di implementare, a partire dalla rete 5G pubblica, network virtuali autonomi e con prestazioni specifiche in grado di supportare casi d’uso peculiari, dall’Industry 5.0 ai servizi audio video evoluti per l’entertainment, passando per l’e-health. Questo significa riuscire a intercettare anche le esigenze di realtà aziendali e di pubbliche amministrazioni poco strutturate, che da oggi possono costruire vere e proprie reti private 5G (o integrarne di nuove su quelle esistenti) senza dover sostenere gli investimenti normalmente sottostanti a questo tipo di infrastrutturazione.
“Parliamo di progetti il cui valore non è mai inferiore ai 150mila euro. Una cifra che certamente non mette in crisi le organizzazioni di classe enterprise, ma che può risultare sfidante per le imprese più piccole”, spiega a CorCom Carlo Melis, cto di WindTre. “Con lo slicing 5G si evitano i costi e i tempi di realizzazione dell’infrastruttura dedicata oltre a quelli della gestione tipica delle reti private, con la possibilità di accedere a servizi che possono essere letteralmente accesi e spenti senza alcuna installazione di hardware”.
Ma è solo l’inizio: se in passato lo sforzo di miglioramento delle prestazioni è stato principalmente legato al semplice incremento della velocità di picco, che portava alla creazione di un’offerta sostanzialmente indifferenziata per i clienti, con il network slicing si supera questa logica, ottenendo latenza controllata, scalabilità della rete, copertura geografica estesa, zero oneri gestionali e manutenzione ad hoc. “In altre parole, si può mettere in piedi un’offerta sartoriale, progettata su misura per ciascun cliente”, dice Melis.
Il test effettuato a Milano
CorCom ha incontrato Carlo Melis e altri membri del top management di Wind Tre in occasione di un evento, organizzato ieri a Milano per la stampa specializzata, con cui l’operatore è, di fatto, uscito allo scoperto. “Il servizio 5G Standalone è in realtà attivo dallo scorso giugno, innestandosi su una rete che a livello nazionale conta 21.500 antenne e 18 PoP, e che raggiunge già da tempo l’80% della popolazione. Ci siamo però presi qualche settimana per testarlo con casi d’uso concreti prima di procedere con l’annuncio ufficiale”, chiarisce Mauro Cucci, direttore della divisione B2B, che, pur non entrando nei dettagli, allude a un grande evento sportivo che si è tenuto in un’area urbana e che ha messo la rete di ultima generazione al servizio della produzione video per la telecronaca in diretta.
Con l’aiuto di Ericsson, partner di Wind Tre sul fronte 5G Standalone, è stata realizzata, sulla rete pubblica, una slice dedicata riservata alle telecamere mobili, che hanno trasmesso le immagini dell’evento in alta definizione alla cabina di regia. “Il network ha garantito stabilità e continuità delle prestazioni alla trasmissione video, anche in un contesto con un pubblico molto numeroso, circa 90mila spettatori, senza che l’uplink risentisse dell’elevatissimo numero di utenti connessi alla rete”, precisa Cucci. “Arrivata allo slicing, la trasmissione ha mantenuto performance elevate e perfettamente adeguate alla qualità video scelta per la produzione”.
I casi d’uso abilitati dal 5G Standalone
La possibilità di dedicare risorse di rete pubblica a servizi di streaming audio-video, garantendo qualità e continuità anche in situazioni di traffico elevato, è solo uno dei possibili casi d’uso abilitati dal 5G Standalone.
A questo si aggiungono per esempio le comunicazioni riservate e il push-to-talk evoluto. Lo slicing consente infatti di integrare servizi di comunicazione istantanea e sicura direttamente nella rete mobile, ponendosi come alternativa alle reti Tetra in ambiti critici (come utility, sicurezza, trasporti, scenari operativi delle forze dell’ordine) e offrendo la possibilità di utilizzare device commerciali anziché dispositivi specializzati.
Ci sono poi le applicazioni di realtà aumentata per la manutenzione industriale. Grazie alla latenza controllata e alla qualità garantita del servizio, è possibile abilitare soluzioni avanzate di controllo e intervento in ambienti ad alto rischio, come impianti produttivi, siti logistici (a partire dai porti) e strutture per la distribuzione energetica. I tecnici in campo possono ricevere istruzioni visive in tempo reale, a tutto vantaggio dell’efficienza e della sicurezza sul lavoro.
C’è poi l’ambito del digital healthcare: grazie alle priorità di accesso e alle risorse di rete pubblica 5G Standalone dedicate, è possibile creare canali riservati e protetti per l’invio e la ricezione di informazioni nelle strutture sanitarie, facilitando lo scambio di referti, immagini diagnostiche e dati clinici in tempo reale anche in mobilità, per esempio nel caso di interventi di primo soccorso.
Il 5G Standalone può infine fare la differenza in contesti caratterizzati da grandi afflussi di persone, come fiere e centri commerciali, che richiedono massima affidabilità e continuità dei servizi che abilitano i pagamenti digitali.
L’evoluzione di WindTre: sempre più spazio all’offerta B2B
Commercializzare questo nuovo tipo di connettività e rivolgere una proposition tanto innovativa alle imprese italiane richiede per WindTre un netto cambio di mentalità, oltre che un nuovo assetto organizzativo. “Integreremo le possibilità offerte dalla tecnologia con soluzioni verticali per settori specifici e team dedicati di progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione dell’intero servizio, rivolgendosi sia alle aziende sia alle pubbliche amministrazioni di medie e grandi dimensioni”, spiega Roberto Basso, direttore Relazioni esterne e Sostenibilità del gruppo. “Intendiamo fare leva sull’ecosistema dei nostri partner, Ericsson in primis, per fornire, insieme alla tecnologia di rete, soluzioni complete che spaziano dai dispositivi connessi a servizi evoluti in ambiti strategici come quello della cybersecurity. Ma, nell’ottica di raggiungere in modo capillare le organizzazioni su tutto il territorio italiano, sarà fondamentale collaborare anche con system integrator e tech company locali. A nostro avviso”, chiosa Basso, “è qui che si gioca la vera partita del valore per gli operatori di Tlc. Muovendoci più rapidamente rispetto ai trend del mercato italiano, che segna una crescita del comparto B2B pari a circa il 3% anno su anno, puntiamo a bilanciare la contrazione dei ricavi del segmento consumer proprio con l’offerta 5G Standalone rivolta ad aziende e PA. Attendiamo con ansia l’arrivo sul mercato dei nostri concorrenti: solo aumentando la consapevolezza sui vantaggi offerti dalla tecnologia e spingendo al massimo la competizione basata sulla capacità di personalizzare le soluzioni sarà possibile mettere in moto un giro d’affari capace di soddisfare l’intero comparto”.



































































