L’evoluzione delle infrastrutture digitali in Italia ha compiuto passi significativi negli ultimi anni, grazie anche ai piani strategici nazionali “Italia a 1 Giga” e “Italia 5G”, sostenuti dal Pnrr per la digitalizzazione delle vaste aree grigie e bianche del paese in cui non c’è competizione tra operatori . Tuttavia, la piena realizzazione di una rete capillare in fibra ottica e l’adozione diffusa del 5G incontrano ancora ostacoli strutturali, normativi e sociali. Si analizza qui brevemente lo stato attuale, le criticità principali e le soluzioni possibili, offrendo raccomandazioni concrete per i decisori locali.
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Stato dell’arte
Il Piano “Italia a 1 Giga” ha permesso la copertura in fibra ottica di milioni di unità immobiliari, con un impatto positivo nelle aree grige urbane e suburbane. Tuttavia, persistono ritardi significativi nelle zone rurali e periferiche, dove i costi unitari di posa risultano molto elevati e la domanda è molto debole.
Parallelamente, il Piano “Italia 5G” ha avviato l’installazione di nuove antenne e infrastrutture nelle aree bianche del Paese, ma l’avanzamento è rallentato da opposizioni locali, ricorsi amministrativi e una percezione pubblica ancora incerta sui benefici e sulla sicurezza della tecnologia.
Sul piano normativo, il Codice delle comunicazioni elettroniche è stato aggiornato nel 2024 con misure di semplificazione autorizzativa. Tuttavia, l’applicazione delle nuove regole risulta disomogenea tra i territori, generando incertezza tra gli operatori.
Ostacoli principali
L’implementazione delle reti digitali incontra una serie di ostacoli che ne rallentano la diffusione:
- Burocrazia: Le pratiche autorizzative sono spesso lunghe molti mesi e complesse, aggravate da vincoli paesaggistici e ambientali.
- Contenzioso: Le sentenze contrastanti dei Tribunali Amministrativi Regionali (TAR) generano incertezza giuridica e rallentano i cantieri.
- Opposizione sociale: Persistono timori diffusi sull’impatto sanitario ed estetico delle antenne 5G, alimentati da disinformazione.
- Catasto civici: Il database degli indirizzi civici risulta inaffidabile, con una discrepanza enorme tra gli immobili previsti (in Italia a 1 Giga, circa 7 milioni) e quelli effettivamente validi (in Italia a 1 Giga, circa 3,6 milioni, con un KO di circa il 50%).
- Frammentazione infrastrutturale: L’accesso alle condotte esistenti e agli spazi comuni è spesso difficile, ostacolando il principio del “dig once”.
- Aree rurali: La posa della fibra FTTH in zone a bassa densità abitativa comporta costi molto elevati, rendendo necessarie soluzioni ibride fibra + FWA/5G.
- Problemi industriali: Ritardi negli appalti pubblici e difficoltà nei subentri tra operatori compromettono la continuità dei lavori.
- Manodopera: La carenza di tecnici qualificati per la posa della fibra e l’installazione delle antenne 5G genera ritardi nei cantieri.
Rimedi proposti e raccomandazioni
Per superare le criticità, vanno avviati interventi su più fronti:
- Normativo: L’introduzione di uno sportello unico digitale a livello regionale e nazionale, nonché le deroghe per le aree a fallimento di mercato, semplificano drasticamente l’iter autorizzativo. La definizione di linee guida nazionali e regionali per i piani di sviluppo delle antenne aiutano poi i Comuni a pianificare in modo coerente.
- Operativo: Si promuove la condivisione delle infrastrutture comunali/regionali esistenti e l’adozione di soluzioni ibride (fibra + FWA/5G) per ottimizzare i costi e ridurre gli scavi.
- Catasto civici: Si propone la creazione di un’anagrafe unica e interoperabile, con verifiche digitali preventive e incentivi ai Comuni per la bonifica dei dati.
- Partecipazione: La trasparenza sui limiti elettromagnetici e il coinvolgimento preventivo della cittadinanza favoriscono l’accettazione sociale.
- Finanziario: Gli appalti flessibili e il subentro garantito tra operatori evitano blocchi nei lotti e migliorano la continuità operativa.
- Manodopera: Sono attivi programmi ITS, istituire corsi rapidi e accordi con scuole edili per formare nuovi tecnici, con incentivi all’occupazione e apertura ai subappalti.
Ruolo dei decisori locali
I Comuni e le Regioni hanno un ruolo cruciale nel facilitare la transizione digitale. Le azioni prioritarie includono:
- Attivare piani per antenne comunali basati sulle linee guida nazionali.
- Sottoscrivere accordi con Infratel e ANCI per l’uso delle infrastrutture comunali.
- Attivare incentivi ai Comuni per la bonifica dei dati catastali.
- Adottare regolamenti locali coerenti con il Codice delle comunicazioni elettroniche.
- Promuovere campagne pubbliche con dati scientifici sulla sicurezza del 5G.
- Collaborare a programmi di formazione locale per tecnici specializzati.
Conclusione
Il successo della trasformazione digitale in Italia dipende da alcune leve fondamentali:
- Semplificazione vera: Sportello unico e deroghe applicate con coerenza.
- Catasto nazionale degli indirizzi civici: Creazione di un’anagrafe unica e interoperabile.
- Condivisione infrastrutturale: Riduzione degli scavi e riuso intelligente delle infrastrutture esistenti.
- Accettazione sociale e capacità operative: Campagne pubbliche in favore di scavi e antenne, formazione e manodopera qualificata.
Solo attraverso un approccio integrato e multilivello sarà possibile garantire una copertura capillare, sostenibile e accettata delle reti in fibra ottica e 5G, accelerando la competitività digitale del Paese.































































