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Accesso al Web Italia in coda all’Europa

Il report “Cittadini e nuove tecnologie” dell’Istat rileva una percentuale del 63% a fronte di una media europea pari al 73%. Nel 2011 le connessioni a banda larga passate dal 43,4% al 45,8%. Più tecnologiche le famiglie con minorenni

Pubblicato il 20 Dic 2011

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Italia fanalino di coda in Europa per l’accesso al Web. La fotografia è scattata dall’Istat nel rapporto “Cittadini e nuove tecnologie”, che sottolinea un forte divario con il resto dei Paesi europei: considerando la percentuale di famiglie con almeno un componente tra i 16 e i 74 anni che possiede un accesso a Internet da casa, a fronte di una media europea pari al 73%, il nostro Paese si posiziona solo al ventiduesimo posto della graduatoria internazionale, con un valore pari al 62% ed equivalente a quello registrato per la Lituania.

Rispetto al 2010 però, l’istituto rileva una crescita della quota di famiglie che nell’anno in corso possiede un personal computer (dal 57,6% al 58,8%), l’accesso a Internet (dal 52,4% al 54,5%) e una connessione a banda larga (dal 43,4% al 45,8%). Le famiglie con almeno un minorenne sono le più tecnologiche: l’84,4% possiede un personal computer, il 78,9% ha accesso a Internet e il 68% utilizza per questo una connessione a banda larga.
All’estremo opposto si collocano le famiglie di soli anziani di 65 anni e più, che presentano livelli modesti di dotazioni tecnologiche. Tra il 2010 e il 2011 il divario tecnologico relativo al territorio e alle differenze sociali, rileva ancora l’Istat, rimane stabile per quasi tutti i beni e servizi considerati.

Le famiglie del Centro-nord che dispongono di un accesso a Internet sono oltre il 56%, mentre circa il 49% dispone di una connessione a banda larga, a fronte di valori pari, rispettivamente, al 48,6% e al 37,5% nel Sud. Se si confronta la disponibilità di personal computer, di un accesso a Internet e di una connessione a banda larga, il divario tra i nuclei in cui il capofamiglia è un operaio e quelli in cui è un dirigente, un imprenditore o un libero professionista è di circa 24 punti percentuali a favore di questi ultimi, sottolinea l’Istituto di statistica.

Secondo l’Istat, inoltre, il 41,7% delle famiglie dichiara di non possedere l’accesso a Internet perché non ha le competenze per utilizzarlo; il 26,7% considera Internet inutile e non interessante, il 12,7% non ha accesso a Internet da casa perché accede da un altro luogo, l’8,5% perché considera costosi gli strumenti necessari per connettersi e il 9,2% perché ritiene eccessivo il costo del collegamento. Nel 2011 il 52,2% della popolazione di 3 anni e più utilizza il personal computer e il 51,5% della popolazione di 6 anni e più naviga su Internet. Rispetto al 2010, l’utilizzo del personal computer è cresciuto di 1,2 punti percentuali e quello di Internet di 2,6, confermando così il trend crescente che continua ormai dal 2008.
Le differenze di genere, prosegue l’Istat, si vanno attenuando nel tempo: se nel 2005 le donne internaute erano poco più di un quarto (26,9%), nel 2011 sono quasi la metà (il 46,7%), a fronte di una quota di uomini pari, rispettivamente, al 37,1% e 56,6%. Fino ai 34 anni le differenze di genere sono molto contenute e tra i ragazzi di 11 e 19 anni si registra il ‘sorpassò femminile. Nell’ultimo anno le differenze sociali sono rimaste sostanzialmente stabili, anche se gli operai hanno fatto registrare incrementi percentuali leggermente superiori a quelli riscontrati tra dirigenti, imprenditori, liberi professionisti, e direttivi e quadri.

Gli utenti di Internet negli ultimi tre mesi, prosegue l’Istat, hanno utilizzato la rete prevalentemente per spedire o ricevere e-mail (80,7%) e per cercare informazioni su merci e servizi (68,2%). Cresce rispetto al 2010 la quota di coloro che usano Internet per leggere news o giornali online (+7 punti percentuali), per informarsi su merci e servizi (+5,4), avere informazioni sanitarie (+5). Il 26,3% degli individui di 14 anni e più che hanno usato Internet nei 12 mesi precedenti l’intervista ha ordinato e/o comprato merci e/o servizi per uso privato, soprattutto per spese per viaggi e soggiorni e pernottamenti per vacanza.

Rimane stabile la quota di persone di 14 anni e più che hanno utilizzato Internet per ottenere informazioni dai siti della Pubblica Amministrazione, con un lieve calo percentuale spiegato dalla crescita di utilizzatori di internet per altri motivi. La maggior parte delle persone che usano il personal computer sa effettuare operazioni base come copiare o spostare un file (85,4%) o copiare informazioni all’interno di un documento (85,1%), mentre solo il 13,7% sa scrivere un programma per computer e il 28,1% sa installare un nuovo sistema operativo o sostituirne uno vecchio.

Quasi la totalità delle persone di 6 anni e più che utilizzano Internet sa usare un motore di ricerca (94,2%) e una quota molto elevata sa spedire e-mail con allegati (83,1%). Oltre la metà degli utenti della rete sa trasmettere messaggi in chat, newsgroup o forum di discussione online (52,7%) e il 41,3% sa caricare testi, giochi, immagini, film o musica, ad esempio, su siti di social networking. È soprattutto attraverso la pratica, conclude l’Istat, che gli utenti del web hanno acquisito le proprie competenze (75,9%), assieme all’aiuto ricevuto da colleghi, parenti e amici (68,7%).

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