Il mercato delle Api di rete entra nella sua fase più ambiziosa. Aduna, la joint venture costituita da Ericsson e da dodici tra i principali operatori mondiali, ha avviato la campagna di espansione per includere nuovi partner. Il ceo Anthony Bartolo conferma che “l’interesse da parte di altri operatori è in rapida crescita” e che il progetto “sta attirando attenzione a livello globale, oltre le previsioni iniziali”.
Con Aduna, l’industria telco compie un passo decisivo verso la programmabilità delle reti 5G, aprendo la strada a un’economia delle capacità di rete, dove le funzioni avanzate diventano servizi accessibili via Api. È una trasformazione strutturale: le telco non offrono più solo connettività, ma mettono a disposizione funzionalità di rete come prodotto digitale.
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Una partnership paritaria tra Ericsson e dodici operatori
La formalizzazione della joint venture, completata a luglio 2025, sancisce un assetto paritetico: 50% Ericsson, 50% i dodici operatori fondatori, tra cui AT&T, Bharti Airtel, Deutsche Telekom, Kddi, Orange, Reliance Jio, Singtel, Telefonica, Telstra, T-Mobile, Verizon e Vodafone.
Ericsson ha agito da promotore tecnologico dell’iniziativa, fornendo la piattaforma di base e coordinando la fase di avvio, ma la governance è condivisa. Ogni operatore partecipa al board con uguali diritti decisionali. La leadership di Aduna è quindi collettiva e rappresentativa dell’intera industria.
Il ceo Anthony Bartolo, proveniente da Ericsson ma oggi a capo della nuova entità indipendente, ha ribadito: “Aduna è una piattaforma dell’ecosistema, non di una singola azienda. L’obiettivo è creare un’infrastruttura comune per tutti gli operatori e per gli sviluppatori” L’iniziativa si basa sul framework open source Camara e sull’allineamento con il programma Open Gateway della Gsma. Aduna fungerà da piattaforma neutrale per la distribuzione, gestione e monetizzazione delle network Api in modo interoperabile e globale.
La missione: un mercato unificato per le Api di rete
Il cuore del progetto è l’idea di un mercato unico per le Api di rete, accessibile a livello mondiale. Le reti mobili di nuova generazione offrono oggi funzionalità programmabili come priorità di traffico, autenticazione sicura, localizzazione precisa e slicing dinamico. Ma la frammentazione tra operatori ha finora limitato il potenziale di queste capacità.
Aduna vuole eliminare questa barriera creando un punto di accesso comune per sviluppatori, imprese e piattaforme digitali. Le Api saranno esposte in modo uniforme, con un modello di autenticazione, billing e sicurezza standard. “L’obiettivo è semplificare l’esperienza per chi sviluppa applicazioni – ha spiegato Bartolo – riducendo la complessità e i costi di integrazione tra reti diverse.”
Questo approccio permetterà alle aziende di creare applicazioni capaci di funzionare su reti multiple, sfruttando le funzioni avanzate del 5G senza modifiche locali. Si tratta di un passaggio fondamentale verso la monetizzazione programmabile delle reti e la nascita di nuovi modelli di business per il comparto telco.
L’espansione: nuovi operatori e partnership con sviluppatori
Dopo il closing, Aduna ha avviato la fase di reclutamento di nuovi operatori. L’ingresso nella piattaforma non richiede quote azionarie: le telco possono aderire come partner commerciali e offrire le proprie Api attraverso l’infrastruttura condivisa. “Stiamo dialogando con diversi operatori regionali e nazionali – ha dichiarato Bartolo – molti dei quali vedono in Aduna un modo concreto per entrare nel mercato delle Api senza dover investire in piattaforme proprie”.
Parallelamente, la società sta costruendo alleanze con sviluppatori, imprese tecnologiche e hyperscaler, per creare un ecosistema in grado di valorizzare le nuove capacità di rete. L’obiettivo è offrire un ambiente integrato in cui chi sviluppa applicazioni possa accedere in modo uniforme a servizi di rete di più operatori, riducendo la frammentazione.
Questo modello mira a replicare, nel mondo delle telecomunicazioni, ciò che è avvenuto con il cloud computing: trasformare infrastrutture complesse in servizi programmabili on demand.
Le Api come nuovo motore di valore per le telco
Le Api di rete sono considerate la chiave per rilanciare la redditività del 5G. Consentono di offrire funzioni di valore aggiunto ai clienti enterprise e ai settori verticali: dal gaming immersivo alla manifattura intelligente, dalla sicurezza digitale alla mobilità connessa.
Finora gli operatori hanno sperimentato modelli isolati, ma la mancanza di interoperabilità ha frenato l’adozione. Aduna punta a cambiare questa dinamica, fornendo una piattaforma comune e neutrale. “Il successo delle Api dipende dalla scala e dalla standardizzazione,” ha ricordato Bartolo. “Con Aduna vogliamo creare le condizioni perché il mercato possa finalmente decollare.”
Secondo stime, il mercato globale delle network API potrebbe generare oltre 20 miliardi di dollari di ricavi annui entro il 2030, a condizione che le telco riescano a garantire interoperabilità e affidabilità.
Il futuro: AI, edge e nuovi use case
Nei prossimi mesi Aduna concentrerà gli sforzi sull’estensione del catalogo di Api e sulla sperimentazione di use case verticali in collaborazione con imprese e istituzioni. I settori prioritari includono industria 4.0, smart mobility, entertainment a bassa latenza e sicurezza digitale.
La roadmap prevede anche l’integrazione di funzionalità di intelligenza artificiale e edge computing, per ottimizzare le prestazioni di rete e gestire dinamicamente la qualità del servizio. L’obiettivo finale è trasformare Aduna in un marketplace globale delle capacità di rete, dove le Api diventino beni digitali scambiabili e componibili come software.
Secondo Bartolo, “le Api di rete possono essere per le telecomunicazioni ciò che le Api cloud sono state per l’IT: un motore di innovazione continua, capace di creare valore per operatori, imprese e sviluppatori”.