NEW DIGITAL STRATEGY

5G e fibra, la Ue annuncia revisione della Direttiva sui costi ultrabraodband

Piano d’azione aggiornato sulla quinta generazione mobile guardando al 6G. E nuove policy sullo spettro radio. Ecco tutte le misure al vaglio dell’Europa

Pubblicato il 19 Feb 2020

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Accelerare gli investimenti nella connettività Gigabit in Europa, attraverso una revisione della Direttiva sulla riduzione dei costi della banda larga, un piano d’azione aggiornato su 5G e 6G, un nuovo programma di politica sullo spettro radio, creazione di corridoi 5G per la mobilità connessa e automatizzata: questi gli obiettivi che la Commissione europea ha annunciato oggi nell’ambito della presentazione della nuova Digital Strategy.

“L’Europa deve investire di più nelle capacità strategiche che ci consentono di sviluppare e utilizzare soluzioni digitali su vasta scala e lottare per l’interoperabilità delle principali infrastrutture digitali, come le reti 5G (e future 6G)”, si legge nella Comunicazione “Shaping Europe’s digital future. La connettività – evidenzia la Commissione – è il componente fondamentale della trasformazione digitale. “A tal fine, sono necessari investimenti adeguati a livello Ue, ma anche nazionale e regionale per raggiungere gli obiettivi di connettività Ue 2025.

Il nuovo quadro finanziario pluriennale dell’UE contribuirà al raggiungimento dei traguardi. L’obiettivo è raggiungere una maggiore e migliore capacità strategica laddove conta, attraverso programmi di finanziamento mirati e avvalendosi di InvestEU e dei fondi di sviluppo strutturale e rurale. “Il finanziamento pubblico deve essere utilizzato per sfruttare al meglio gli investimenti privati, perché solo insieme possiamo colmare le lacune negli investimenti”, sottolinea la Commissione europea.

L’Unione dei mercati dei capitali faciliterà l’accesso delle società innovative e ad alta tecnologia ai finanziamenti in tutta l’Ue. “Dobbiamo pertanto garantire che sia disponibile un’ampia gamma di azioni private e pubbliche per finanziare l’innovazione digitale. L’Europa deve investire in connettività, tecnologia avanzata e capitale umano, nonché in infrastrutture energetiche e di trasporto intelligenti”

Solo per le infrastrutture e le reti digitali, l’Ue ha un divario di investimenti di 65 miliardi di euro all’anno. L’attuazione di riforme e il potenziamento degli investimenti in ricerca, sviluppo e diffusione tecnologica potrebbero produrre il 14% della crescita cumulativa del Pil aggiuntivo entro il 2030. Agire rapidamente – ad esempio intensificando gli investimenti e adottando misure entro il 2022 anziché entro il 2025 – comporterebbe un aumento aggiuntivo del 3,2% del Pil e la creazione di nuovi posti di lavoro entro il 2030. “Si tratta di una spinta socioeconomica che l’Europa non può permettersi di perdere”, conclude la Commissione.

“La strategia mostra che le reti 5G e in fibra sosterranno i servizi digitali e svolgeranno un ruolo importante sia nel fornire una maggiore crescita socio-economica sia nel fare progressi significativi sulla sostenibilità”, evidenzia l’Etno, l’associazione che rappresenta le principali telco europee. “Chiediamo pertanto un sostegno politico inequivocabile per gli investimenti nelle reti private e l’innovazione dei servizi di telecomunicazione, in quanto fattori chiave per l’intera strategia digitale. La strada verso il raggiungimento del 5G paneuropeo e verso l’ampio accesso alla fibra è ancora lunga e richiede un grande salto di investimenti. Per questo motivo, sono decisive misure sulla riduzione dei costi della banda larga, il costante orientamento alla politica del 5G e un’audace politica europea in materia di spettro. In questo contesto, chiediamo anche di supportare la trasformazione digitale e il lancio del 5G consentendo flessibilità agli operatori che decidono di stipulare accordi volontari di condivisione della rete”.

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