Il Piano Bul e le risorse del PNRR stanno ridisegnando la mappa della connettività italiana, aprendo prospettive inedite per colmare il digital divide. Eppure, nonostante gli investimenti miliardari e l’avanzamento dei lavori, il roll-out della banda ultralarga incontra ancora ostacoli significativi: procedure burocratiche lente, vincoli edilizi e paesaggistici, complessità tecniche di intervento e la necessità di un coordinamento più snello con gli enti locali. In questo contesto Intred, operatore con un forte radicamento territoriale in Lombardia dotato di un’infrastruttura proprietaria di oltre 14.200 chilometri di fibra, ha messo in campo un modello di business che contribuisce ad innovare territori e servizi e al contempo colmare il digital divide. Rispettando le specificità e i bisogni del territorio. La vision la delinea a CorCom, il direttore generale Egon Zanagnolo.
Zanagnolo, il Piano BUL e il PNRR tanno ridisegnando la mappa della connettività italiana: quali sono, dal vostro punto di vista, i principali ostacoli che ancora rallentano il roll-out delle reti veloci?
Per quanto riguarda la nostra esperienza, i due Bandi Scuola Connessa sostenuti dal PNRR ci hanno permesso di intervenire concretamente sulle scuole lombarde, collegando oltre 3.800 istituti con il Bando 1 e, ad oggi, più di 800 scuole con il Bando 2. Grazie a questi progetti abbiamo potuto constatare quali siano i principali ostacoli al roll-out delle reti ultraveloci, le tempistiche burocratiche per ottenere permessi e autorizzazioni, le difficoltà tecniche derivanti da edifici spesso datati o vincolati e la necessità di coordinamento con gli enti locali per garantire interventi rapidi. Nonostante queste sfide, la nostra esperienza dimostra che con organizzazione e collaborazione è possibile completare rapidamente i collegamenti, raggiungendo anche in comuni più sperduti, e fornire strumenti digitali moderni, contribuendo concretamente alla riduzione del divario digitale prevista dal PNRR.
In un mercato che parla sempre più di consolidamento, come si colloca Intred rispetto ai grandi player nazionali e quali leve può usare per differenziarsi?
Il settore delle telecomunicazioni in Italia è in continua evoluzione e il tema del consolidamento è sicuramente centrale. Intred, pur non avendo la dimensione dei grandi player nazionali, si colloca in questo scenario con un modello differente, che fa leva sul radicamento territoriale, sulla qualità della rete e sulla vicinanza ai clienti. La nostra infrastruttura proprietaria, con oltre 14.200 chilometri di fibra ottica diffusa in tutta la Lombardia, ci permette di offrire soluzioni ad alto valore tecnologico sia a imprese che a pubbliche amministrazioni e famiglie. Quotati in Borsa dal 2018, abbiamo un posizionamento solido e una strategia di crescita che punta a differenziarci non tanto sulla scala, quanto sulla capacità di proporre servizi su misura, altamente performanti e costruiti sulle reali esigenze del territorio. Crediamo che questo sia il nostro vero vantaggio competitivo in un mercato sempre più omogeneo, essere flessibili, veloci e capaci di tradurre l’innovazione in valore concreto per chi vive e lavora in Lombardia.
Il roll-out richiede investimenti ingenti e ritorni di lungo periodo: come bilanciare crescita e sostenibilità economico-finanziaria?
Il roll-out delle reti ultraveloci richiede investimenti importanti e ritorni che si realizzano nel medio-lungo periodo. Per Intred, il bilanciamento tra crescita e sostenibilità economico-finanziaria passa da un approccio mirato e strategico, infatti, investiamo in progetti ad alto valore aggiunto che rafforzano la nostra infrastruttura e generano ritorni concreti, come il nuovo Data Center di Brescia. Questa struttura, progettata secondo i più elevati standard, non solo garantisce resilienza, continuità operativa e bassa latenza per clienti pubblici e privati, ma valorizza anche il territorio attraverso la rigenerazione di aree industriali dismesse, stimolando investimenti locali e creando posti di lavoro. Allo stesso tempo, continuiamo a sviluppare la nostra rete in fibra ottica di oltre 14.200 chilometri, collegando scuole, imprese e istituzioni e privati, con una gestione finanziaria prudente e una pianificazione attenta dei flussi di cassa. In questo modo, è possibile conciliare innovazione, espansione dei servizi e sostenibilità economica, trasformando gli investimenti in strumenti concreti di sviluppo territoriale e valore per clienti e azionisti
Quali sono le direttrici strategiche di Intred per i prossimi anni – nuove reti, espansione geografica o diversificazione dei servizi?
Nei prossimi anni prevediamo di continuare a rafforzare la nostra presenza sul territorio lombardo, investendo in infrastrutture e servizi che rispondano davvero alle esigenze di tutti i nostri clienti. La nostra rete in fibra, che oggi raggiunge ogni comune lombardo con almeno una scuola, ci dà già una base solida per offrire connettività affidabile, mentre il nuovo Data Center di Brescia ci permetterà di ampliare l’offerta con servizi cloud e hosting, aumentando velocità, resilienza e continuità operativa. Allo stesso tempo vogliamo consolidare la nostra posizione attraverso operazioni mirate, che ci permettono di servire meglio i clienti locali e rafforzare il legame con il territorio perché il nostro obiettivo non è solo crescere, ma farlo in modo sostenibile, con investimenti che creino valore concreto per chi utilizza i nostri servizi e per le comunità in cui operiamo.
Quanto pesano per voi temi come la sostenibilità ambientale e le partnership pubblico-private nella definizione dei vostri piani di crescita?
La sostenibilità ambientale e le partnership pubblico-private sono centrali nella definizione dei nostri piani di crescita. Crescere per noi non significa solo espandere la rete o aumentare il numero di clienti, ma farlo in modo responsabile, creando valore concreto per le comunità e per l’ambiente. Un esempio è il nuovo Data Center di Brescia, infatti, stiamo riqualificando un’area industriale dismessa, ottimizzando impianti di raffreddamento e distribuzione elettrica, riducendo i consumi e l’impatto ambientale, e garantendo al tempo stesso resilienza e continuità operativa. Allo stesso tempo, le collaborazioni con enti pubblici, come quelle attivate con i Bandi Scuola Connessa, ci permettono di estendere rapidamente la connettività alle scuole, supportando la trasformazione digitale e creando un impatto sociale positivo. Questo si traduce anche in iniziative sociali concrete, come il progetto educativo “Cyberbullying is not a game”, che, nel corso dell’anno scolastico, ha coinvolto numerose scuole secondarie di secondo grado in Lombardia, incontrando oltre 1.000 studenti. L’obiettivo è stato promuovere momenti di confronto sui rischi legati alla comunicazione online e sulle dinamiche del cyberbullismo, sensibilizzando gli studenti sull’uso responsabile della rete. Il progetto si è concluso con un evento all’Auditorium Testori di Palazzo Regione Lombardia, alla presenza dello youtuber Favij come ambassador. Tutto questo è coerente con la nostra visione, che mettiamo anche nero su bianco nel Bilancio di Sostenibilità annuale, l’ultimo, pubblicato nel 2024, rappresenta la terza edizione del nostro percorso volontario di rendicontazione e certifica il nostro impegno verso una crescita responsabile, equa e inclusiva. Ogni nostra decisione strategica tiene conto quindi non solo della crescita economica, ma anche dell’innovazione, dell’etica, della sicurezza, della valorizzazione del capitale umano e dell’impatto sul territorio. Per noi tecnologia, sostenibilità e collaborazione con partner pubblici e privati devono andare di pari passo.