Nokia sta gettando le basi per la prossima era della connettività extraterrestre. Si tratterebbe, nei piani dell’azienda finlandese, di dare vita a un “internet spaziale” che collegherà nell’immediato futuro le basi lunari, i satelliti in orbita e, infine, le missioni su Marte.
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I piani per supportare la presenza umana nello spazio
È stato il presidente di Nokia Bell Labs Solutions Research, Thierry Klein, ad approfondire alcuni dettagli del progetto parlando con Mobile World Live. Klein ha affermato che il ruolo di Nokia nell’implementazione della prima rete cellulare sulla superficie lunare all’inizio di quest’anno ha segnato “un grande balzo in avanti” nel dimostrare che le tecnologie mobili cellulari possono alimentare la prossima fase dell’esplorazione spaziale.
“Avremo una presenza umana costante sulla superficie lunare”, ha spiegato il manager. E sulla base di questo presupposto, Nokia immagina per l’appunto una rete di sistemi lunari e orbitali che costituiscano la base per le comunicazioni interplanetarie.
Klein ha aggiunto che la prossima sfida consiste nell’interconnettere le “sacche di comunicazione di superficie” nello spazio, consentendo il trasferimento di dati tra i siti sulla superficie lunare, i satelliti in orbita e i veicoli spaziali che viaggiano tra la Terra e la Luna. “È necessario collegare tutto in modo dinamico”, ha ribadito Klein, precisando che è qui che l’azienda intende concentrare la propria attenzione su ciascuna soluzione “man mano che ci addentriamo sempre più nello spazio”.
La connettività lunare abilitata da Nokia
All’inizio del 2025 Nokia ha implementato con successo una rete 4G sulla Luna nell’ambito della missione IM-2 di Intuitive Machines, segnando un passo importante nel dimostrare che la tecnologia cellulare terrestre può funzionare nelle condizioni estreme dello spazio.
Nokia e Intuitive Machines hanno integrato il Lunar Surface Communication System (Lscs) del gruppo finlandese nel lander della missione IM-2, denominato Athena, che ha viaggiato verso la regione del polo sud lunare. Durante l’installazione sono state prese diverse precauzioni per garantire che la rete potesse percorrere in sicurezza i 380mila chilometri verso la Luna, resistere alle sollecitazioni del decollo e dell’atterraggio e funzionare in modo ottimale sulla superficie lunare. Ciascuno dei 14 punti di montaggio è isolato termicamente per proteggere la rete dalle temperature estremamente basse dello spazio profondo. Intuitive Machines ha inoltre integrato la rete nel sistema di protezione termica di Athena. Questo sistema espelle il calore quando la rete è in funzione e lo fornisce per proteggerla quando è inattiva.
Il sistema Lscs di Nokia comprende due ulteriori dispositivi installati in altrettanti veicoli di mobilità lunare: Micro-Nova Hopper di Intuitive Machines e il rover Mobile Autonomous Prospecting Platform di Lunar Outpost.
Nonostante un atterraggio difficile in cui Nokia non è stata in grado di effettuare una chiamata a causa di significative limitazioni di potenza, Klein ha confermato che la rete era attiva e funzionante. “Abbiamo prove concrete che la rete era operativa”, ha osservato il manager.
La roadmap per l’implementazione delle tecnologie
L’attuale sistema lunare funziona con il 4G, ma Klein prevede che il prossimo decennio porterà un salto di qualità con il 5G per la connettività spaziale, anche se deliberatamente in ritardo rispetto alle tempistiche terrestri.
“La nostra raccomandazione è che l’industria spaziale rimanga circa una generazione indietro rispetto a ciò che vediamo sulle reti terrestri”, ha affermato, sottolineando che la maturità tecnica, la preparazione dell’ecosistema e l’esperienza di implementazione sono essenziali prima di spingere la nuova tecnologia oltre la Terra. “Quando passeremo al 6G per le reti terrestri, diciamo tra il 2028 e il 2030, quello sarà probabilmente il momento giusto per passare al 5G per l’esplorazione spaziale”.



































































