IL CASO

Brexit, Vodafone saluta il Regno Unito?

La spaccatura fra Londra e Bruxelles spaventa la compagnia: “La maggioranza dei nostri clienti, dipendenti e fornitori è basata fuori dall’Inghilterra”. Sullo spostamento dell’headquarter di Newbury: “Nessuna decisione è stata ancora presa”

Pubblicato il 30 Giu 2016

Brexit, Vodafone saluta il Regno Unito?

Vodafone pronta a lasciare il Regno Unito? L’interrogativo è d’obbligo ma la compagnia ammette di valutare l’addio a Londra dopo il voto degli inglesi sull’uscita dall’Unione Europea. Una possibilità messa sul piatto direttamente dall’operatore, che in una nota ripoortata dal Sole24Ore non esclude il trasferimento del proprio headquarter da Newbury in un altro Paese post Brexit: “La libera circolazione di cittadini, beni e capitali è parte integrante delle operazione di qualsiasi business paneuropeo – sottolinea il Gruppo guidato da Vittorio Colao -. La partecipazione al nascente mercato unico digitale rappresenta una grande opportunità per il Regno Unito, una delle potenze mondiali del digitale”. Ma, aggiunge Vodafone, “è ancora poco chiaro cosa rimarrà di questi elementi positivi una volta completato il processo di uscita dall’Ue” e allo stato attuale “non è possibile giungere a una conclusione sul destino del quartier generale del Gruppo”.

La società, prosegue la nota, continuerà a “valutare la situazione e ad adottare decisioni nell’interesse di clienti, azionisti e dipendenti”. Buona parte se non tutte le decisioni saranno influenzate dall’esito dei negoziati fra Londra e Bruxelles, i cui orizzonti temporali biennali rendono difficile qualsiasi previsione. Vodafone potrebbe dunque mantenere il sangue Uk, ma traslocare altrove.

“È importante notare – spiega l’operatore britannico – che la grande maggioranza dei 462 milioni di clienti, 108mila dipendenti e 15mila fornitori sono basati fuori dal Regno Unito”. Non a caso, Vodafone sta potenziando la propria presenza a Bruxelles per “rappresentare in modo adeguato” il business con l’Ue. Uno scenario tutto da scrivere, in cui oggi regna la più assoluta incertezza.

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