Il vandalismo ai cavi broadband è diventato una minaccia sistemica per la resilienza delle infrastrutture digitali. Al Scte Tech Expo 25 di Washington, i principali operatori hanno lanciato un appello per affrontare il fenomeno con urgenza.
“Abbiamo avuto tagli in pieno giorno, in grandi città, senza conseguenze legali”, ha dichiarato Tom Managhan, Evp di Charter Communications. In 22 stati americani, il vandalismo alle infrastrutture non è ancora considerato reato. “Oggi è un crimine in 28 Stati. Deve esserlo in tutti e 50, senza se e senza ma”, ha aggiunto.
Il quadro che emerge è preoccupante: interruzioni di servizio causate da atti intenzionali, con impatti su comunicazioni, sicurezza pubblica e continuità operativa. Gli operatori chiedono una risposta normativa forte e coordinata, che riconosca il valore strategico delle reti broadband.
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Strike, la risposta del settore
Per coordinare la risposta del comparto, l’associazione Ncta ha lanciato l’iniziativa Strike, una coalizione che riunisce operatori come Charter, Comcast, Cox, Gci e Mediacom. L’obiettivo è contrastare gli attacchi criminali alle infrastrutture broadband, promuovendo azioni condivise e sensibilizzando le istituzioni. “Non è un problema sporadico, ma un fenomeno che ci colpisce su larga scala”, ha sottolineato Elad Nafshi, Chief Network Officer di Comcast.
Strike si propone di agire su più fronti: advocacy legislativa, educazione pubblica, condivisione di best practice e sviluppo di tecnologie difensive. È un segnale forte che il settore non intende più tollerare l’impunità di chi danneggia le reti.
I tagli ai cavi: una pratica sempre più diffusa
Gli episodi di vandalismo non si limitano ai cavi aerei. “Abbiamo avuto casi in cui i vandali entrano nei pozzetti e tagliano i cavi, anche quelli di riserva”, ha spiegato Nafshi. Il cosiddetto slack, ovvero la lunghezza extra di cavo installata per facilitare la manutenzione, è spesso preso di mira. Le interruzioni variano: “A volte tagliano un cavo, a volte molti”, ha aggiunto Managhan. Il danno non è solo tecnico, ma anche economico e sociale. Le interruzioni colpiscono servizi essenziali, come ospedali, scuole, sistemi di emergenza. E il ripristino può richiedere ore, se non giorni, con costi elevati e disagi diffusi.
L’intelligenza artificiale per prevenire i guasti
Per affrontare il problema, gli operatori stanno investendo in soluzioni AI per il rilevamento precoce dei guasti. Comcast e Verizon utilizzano strumenti predittivi per identificare i tagli e prevenirli. “Abbiamo ridotto il tempo di rilevamento da due ore a due minuti”, ha dichiarato un portavoce di Comcast. L’AI consente di analizzare i segnali lungo la rete e individuare anomalie in tempo reale, migliorando la capacità di risposta. Ma serve anche una integrazione operativa tra tecnologie legacy e nuove soluzioni, per garantire una protezione omogenea su tutta la rete.
La formazione tecnica come leva strategica
Un altro tema emerso al Scte Tech Expo è la formazione della forza lavoro. “Tutti guardano alla fibra, ma abbiamo ancora molta infrastruttura in coax”, ha detto Managhan. È fondamentale preservare competenze come lo splicing su cavi coassiali, che rischia di diventare un’arte perduta. “Serve una forza lavoro più diversificata e preparata”, ha aggiunto Nafshi.
Anche Maria Popo, ceo di Scte, ha sottolineato l’importanza di certificazioni tecniche per i tecnici, soprattutto in vista dell’integrazione dell’AI nelle operazioni. La resilienza della rete passa anche dalla qualità del capitale umano.
Il nodo normativo e il caso del rame
Un altro fronte critico è la regolamentazione della vendita di rame. I vandali spesso tagliano i cavi nella speranza di rivendere il metallo ai centri di riciclo. “Serve una stretta sulle regole per la vendita di rame, come ha fatto il Texas”, ha detto Managhan. Il problema è aggravato dalla confusione tra cavi in fibra e cavi in rame, che porta a tagli indiscriminati e danni estesi. Gli operatori chiedono norme federali uniformi per proteggere le reti e punire i responsabili. È una questione che tocca anche la sostenibilità ambientale, oltre alla sicurezza.
Una minaccia alla sicurezza nazionale
Il vandalismo alle reti non è solo un problema tecnico, ma una minaccia alla sicurezza nazionale. Gli episodi recenti hanno coinvolto anche basi militari e servizi di emergenza, con interruzioni che hanno messo a rischio la comunicazione. “È una forma di terrorismo domestico”, ha dichiarato Charter in un precedente report. La protezione delle infrastrutture digitali è quindi vista come una priorità strategica, con investimenti, tecnologie e governance condivisa.