Una nuova ondata di partnership tra telco e operatori di reti satellitari/non terrestri (Ntn) sta rimodellando il panorama della connettività. Il mercato, però, è ben lungi dall’essere maturo. Lo rileva la società di analisi Stl Partners nel suo ultimo rapporto “Skywatch“.
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Lo stato dell’arte e i rischi per le telco
Lo studio di Stl Partners è stato realizzato sulla base di 74 operazioni annunciate a partire da gennaio 2024, e rivela una tendenza che gli analisti non esitano a definire “sorprendente”: solo il 20% delle collaborazioni tra telco e operatori satellitari/Ntn ha raggiunto una fase beta o un lancio commerciale.
La maggior parte delle partnership invece rimane in fase iniziale (41%) o addirittura di proof-of-concept (PoC)/trial (24%), a sottolineare quanto la maggior parte delle iniziative sia ancora agli albori. Nonostante la lenta marcia verso la commercializzazione, secondo Stl Partners sta emergendo una vera e propria urgenza per le telco: gli operatori Leo (Low earth orbit) sono i “nuovi arrivati” che le telco non possono permettersi di ignorare. Questi operatori stanno rapidamente diventando sia partner essenziali che potenziali concorrenti.
Con Starlink leader nelle implementazioni direct-to-device (D2D) attive e nella scala delle costellazioni, concorrenti come Skylo, Ast SpaceMobile e Lynk Global si stanno assicurando alleanze di alto profilo con le compagnie telefoniche. Le compagnie telefoniche che non agiscono rapidamente rischiano di perdere terreno nella corsa per una connettività globale e senza interruzioni.
Le società più attive a livello globale
Stando alle rilevazioni di Stl Partners, Verizon e Telefónica sono le compagnie di telecomunicazioni più attive nella creazione di collaborazioni satellitari/Ntn dall’inizio del 2024, seguite da vicino da China Mobile, T-Mobile e Ntt Docomo. La distribuzione geografica degli annunci, come attualmente riflessa nel tracker della società di ricerca, indica che la regione dell’Asia pacifica è in testa (45% delle candidature), seguita da Nord America ed Europa (19% ciascuna).
“Le collaborazioni tra compagnie di telecomunicazioni e operatori satellitari/Ntn sono guidate da interessi commerciali piuttosto che geopolitici, in particolare quando ciò che viene fornito attraverso le partnership riguarda servizi non critici per il consumatore, come nel caso del numero limitato ma crescente di accordi direct-to-device”, spiega David Martin, analista senior e responsabile del cloud telco presso Stl Partners. “Una volta superate le sfide dell’integrazione e garantita l’esperienza del cliente per il D2D, la considerazione principale per la compagnia di telecomunicazioni è in che misura la nuova offerta arricchisca il suo portafoglio e il suo marchio, e se tali vantaggi compensino i costi associati”.
Costruire strategie di sviluppo nel nuovo scenario competitivo
A partire da queste evidenze, oggi Stl Partner mette in guardia le telco, suggerendo di cominciare a costruire strategie di sviluppo dei servizi di connettività satellitari che consentano di rispondere a tre domande cruciali: con quali fornitori di servizi Leo le telco dovrebbero collaborare in un mercato specifico? Le aziende di telecomunicazioni dovrebbero cercare di influenzare l’autorità di regolamentazione per consentire o impedire l’ingresso di operatori Leo nel proprio mercato locale? Quali sono i rischi e i costi associati a una strategia di osservazione? In quest’ottica, il tracker Skywatch continuerà a fornire approfondimenti aggiornati per guidare le Tlc nella navigazione in un settore in rapida evoluzione.