il caso

Content Delivery Network, (anche) Meta sfida l’AgCom sulle regole



Indirizzo copiato

Si unisce a Aws, Netflix e Cloudflare nel fronte delle grandi piattaforme contrarie al provvedimento approvato dall’Autorità con l’intento di equiparare le reti di distribuzione dei contenuti alle telco. Il ricorso l’accusa di violare le norme europee, introducendo costi mascherati. Sullo sfondo il rischio di frammentazione normativa e impatti sulla qualità dei servizi digitali

Pubblicato il 14 nov 2025



ai-nelle-telecomunicazioni-corcom

Le Content Delivery Network (Cdn) finiscono al centro di un contenzioso tra big tech e regolatori. Meta ha presentato ricorso al Tar contro la decisione di Agcom di equiparare le Cdn alle reti di telecomunicazione, imponendo obblighi di autorizzazione e nuovi vincoli operativi. La misura è contenuta nella delibera, approvata durante l’estate, che interpreta il Codice delle comunicazioni elettroniche, estendendo il regime di autorizzazione generale alle infrastrutture di distribuzione dei contenuti. Secondo Meta, la norma “viola le direttive europee e italiane e rischia di compromettere innovazione e investimenti nell’ecosistema digitale”. Sul fronte opposto, Agcom difende la scelta come necessaria per garantire trasparenza e parità di condizioni. Il ricorso di Meta si aggiunge a quelli già presentati da Netflix, Amazon Web Services e Cloudflare, che contestano la stessa impostazione e parlano di “fair share mascherato” e di un precedente pericoloso per il mercato unico europeo.

Continua a leggere questo articolo

Articoli correlati

0
Lascia un commento, la tua opinione conta.x