I partner di networking, ingegneria e cloud delle telco puntano sull’offerta di soluzioni innovative che accompagnino gli operatori nella loro trasformazione strategica. È quanto hanno sottolineato le aziende che hanno partecipato alla tavola rotonda “Data center, cloud e industria per l’Italia” di Telco per l’Italia. A confronto Zte, protagonista globale nel settore Ict fortemente presente in Italia, DBA, azienda presente da anni in ambiti strategici come Telco, Energy e Infrastrutture Mission Critical, e OvhCloud, player internazionale del cloud computing e web hosting.
Indice degli argomenti
Zte, Cosentino: “Per le telco pronti a intercettare l‘innovazione emergente”
Giada Cosentino, Chief Innovation Officer & Pre-Sales Director di Zte Italia, ha sottolineato la forte vocazione locale di Zte che, pur essendo presente in 160 Paesi, ha la missione di valorizzare i territori in cui opera.
“Promuoviamo anche le competenze e la filiera italiana“, ha sottolineato Cosentino.
In Italia Zte è presente da venti anni con 400 persone in 10 sedi un investimento “ingente”, di cui fa parte anche il centro innovazione. Qui Zte non conduce solo attività di ricerca e sviluppo, ma offre una piattaforma per operatori, startup e università.
Cosentino ha ricordato che Zte ha 5 centri di ricerca e sviluppo nel mondo e dedica più del 20% del fatturato mondiale all’R&S. “Siamo sempre pronti a intercettare le tecnologie emergenti”, ha affermato la manager.
Zte ha in Italia anche un Cybersecurity Lab dove imprese e ricercatori possono testare le soluzioni Zte e verificarne la compliance normativa.
“Collaboriamo in modo trasparente con le istituzioni”, ha sottolineato Cosentino.
Tre le priorità tecnologiche di Zte per lo sviluppo di infrastrutture di rete capaci di abilitare l’evoluzione industriale e digitale del Paese: reti ad alte prestazioni, Ai e cybersicurezza by design.
Nel primo campo Zte sta investendo in 5G Advanced, ma anche Fwa, che aiuta a colmare il digital divide. Il vendor propone anche soluzioni che rendono le reti meno energivore e più green.
Sull’Ai Cosentino ha sottolineato che è ormai imprescindibile nella gestione della rete”, perché ottimizza le prestazioni in tempo reale e permette di predire eventuali problemi.
Quanto all’area della sicurezza, soluzioni ibride che includono l’edge computing permettono di portare le reti sempre più vicine all’utente e proteggere al meglio i suoi dati.
DBA, De Marchi: “Aiutiamo gli operatori a cogliere le opportunità della tecnologia”
DBA è un’azienda dalla forte multidisciplinarietà ingegneristica, che rappresenta un valore distintivo nel supportare l’evoluzione degli operatori anche nel settore delle Tlc. Si tratta di competenze che DBA ha maturato in 30 anni, ha evidenziato Giuseppe De Marchi, Coo della Divisione Ict, DBA. “Con il nostro know-how consolidato abbiamo accompagnato le telco nelle sfide tecnologiche, di allargamento portafoglio prodotti e di M&A, sempre attenti agli aspetti della sostenibilità e della resilienza dell’infrastruttura. Pensiamo oggi alla sfida dell’efficienza energetica, che richiede non solo soluzioni green, ma di intelligenza di rete ad ampio raggio. O alle transazioni digitali, che richiedono grandi capacità analitiche e conoscenza del dominio applicativo”.
De Marchi ha sottolineato come oggi l’innovazione passi sempre più dalla capacità di integrare Ict e ingegneria. E “l’anima Ict di DBA” aiuta gli operatori nella loro trasformazione da Telco a TechCo, permettendo loro di cogliere le opportunità che la tecnologia offre.
Si tratta di passare dal mondo legacy, in cui spesso rimangono ancorate le telco, ai sistemi innovativi e customer-centric, che definiscono la nuova natura degli operatori e che poggiano su piattaforme di orchestrazione e integrazione. Queste aiutano anche a valorizzare il grande patrimonio dati di cui le telco dispongono e a prendere decisioni, in definitiva recuperando margini e generando nuovo business.
Ovhcloud, Di Felice: “Sovranità digitale e protezione del dato al centro del cloud”
La sovranità digitale è sempre più al centro delle politiche europee, tra Gaia-X, European cybersecurity certification scheme e il nuovo Regolamento sul Data Act. In questo scenario si inserisce l’attività di Ovhcloud, operatore cloud che è, tra l’altro, tra i fondatori di Gaia-X.
“L’Europa ha compreso l’importanza della sovranità digitale e della tutela del dato e si è data delle regole pionieristiche”, ha affermato Alessandro Di Felice, Key Account Manager di Ovhcloud. “La protezione dal dato è un differenziatore, ancor più oggi nell’era dell’Ai, in cui i dati servono per l’addestramento dei modelli. Noi siamo convinti che il dato appartenga al cliente. Lo ospitiamo, lo rispettiamo e non lo usiamo, noi non siamo nel mercato della data economy”.
Si tratta di un posizionamento che cerca la differenziazione da quello dei colossi statunitensi, rispetto ai quali l’Europa può costruire un’alternativa. Il tema non è solo tecnologico, ma ormai politico e molte istituzioni europee cercano di capire come ottenere per l’Ue l’autonomia digitale e l’indipendenza tecnologica. Secondo Ovhcloud, ciò è possibile con gli ecosistemi, ovvero unendo le forze intorno a centri di aggregazione, dove l’esigenza di sovranità riesce anche a coniugarsi con l’innovazione e la competitività.