Portare connessioni affidabili nelle aree rurali è una delle principali sfide per lo sviluppo dei territori meno popolati, soprattutto in un mercato come l’Italia, dove quasi un terzo della popolazione vive in paesi e borghi lontani dalle grandi aree urbane.
In questo contesto, l’Internet of things (IoT) si sta affermando come una delle soluzioni più efficaci contribuendo ad abbattere fino a oltre il 30% le interruzioni di comunicazione nelle zone rurali. A sostenerlo sono 1Nce e NuvaThings, che hanno ottenuto risultati significativi nella riduzione dell’isolamento digitale.
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L’Italia, il Paese ‘più rurale’ d’Europa
Secondo i dati della World Bank, infatti, circa il 28% della popolazione italiana vive in aree rurali, la percentuale più alta nell’Europa occidentale. In questo scenario, l’IoT può contribuire a ridurre l’isolamento digitale, migliorare l’efficienza dei servizi e sostenere la qualità della vita nei piccoli centri.
Anche a livello europeo persistono differenze significative. Secondo un rapporto Vodafone Group, il divario di competenze digitali e copertura può costare fino a 1,3 bilioni di euro di Pil all’Europa entro il 2033. Un’analisi della Commissione europea segnala che circa il 44% degli adulti nell’Unione non possiede competenze digitali di base, e in molte regioni rurali o remote la copertura 5G o gigabit è ancora lontana. Quindi il digital divide è un fenomeno strutturale, che riguarda più Paesi, e richiede risposte coordinate su scala nazionale e comunitaria.
Per l’Italia, caratterizzata da aree geografiche eccessivamente differenziate in termini di infrastrutture e densità di popolazione, il digital divide assume contorni particolarmente rilevanti. Le imprese nel Mezzogiorno, nelle zone montane, nelle isole minori restano più vulnerabili. In questo quadro le nuove forme di connettività aiutano a colmare i “buchi” infrastrutturali.
E proprio grazie alla collaborazione tra 1Nce, multinazionale specializzata nell’IoT, e NuvaThings, che opera in Italia progettando e producendo soluzioni per la gestione degli oggetti connessi, sono stati raggiunti risultati significativi in tale direzione.
Avvisi immediati in caso di anomalie
1Nce fornisce la propria connettività IoT ai dispositivi di NuvaThings attraverso un software capace di raccogliere dati in modo semplice, sicuro e affidabile, trasformandoli in informazioni utili e analizzabili. Questa tecnologia favorisce l’adozione dell’IoT, accelera la commercializzazione dei progetti di raccolta dati, prolunga la vita utile dei dispositivi e consente una gestione efficiente dei sensori, dall’installazione fino alla fine del ciclo di vita del prodotto.
Più nello specifico, NuvaThings offre ai comuni un ampio ventaglio di soluzioni basate sulla piattaforma Nuva-Cloud, uno Scada intelligente in cloud (Supervisory Control and Data Acquisition – Controllo di supervisione e acquisizione dati) che consente di avere il pieno controllo da un’unica interfaccia.
Questo strumento permette la visualizzazione dei dati in tempo reale, la configurazione di allarmi per notifiche istantanee in caso di anomalie, la gestione remota (amministrazione, telecontrollo e aggiornamenti Over-The-Air, Ota), l’integrazione universale della rete e una scalabilità che consente di passare da un’installazione locale a reti globali.
Il prossimo passo: promuovere le nuove competenze
La connettività è condizione necessaria ma non sufficiente per ridurre il digital divide. Occorre anche che cittadini, imprese, lavoratori sviluppino competenze digitali di base e avanzate. Secondo un policy brief europeo solo il 55,6% degli adulti possiede attualmente competenze digitali di base.
L’investimento in formazione, supporto alle Pmi per l’adozione di tecnologie digitali, campagne di inclusione per le fasce più vulnerabili — anziani, persone in zone remote — sono tutti elementi indispensabili. Solo in questo modo la rete diventa effettivamente un fattore di emancipazione e crescita, e non un semplice servizio infrastrutturale.
Le aziende devono puntare sulla formazione interna e collaborare con università, centri di ricerca e operatori telco per ampliare le competenze digitali del proprio organico.












