Il One Big Beautiful Bill Act di Donald Trump potrebbe non avere il desiderato effetto volano sugli investimenti delle telco in 5G e 6G. Secondo l’ultimo studio di Mobile Experts con le previsioni aggiornate per le stazioni base 5G e 6G negli Stati Uniti, gli operatori potrebbero essere scoraggiati nei loro investimenti perché la legge esclude l’assegnazione delle porzioni di spettro considerate dalle telco più interessanti.
La ricerca di Mobile Experts sulle infrastrutture mobili è un accurato forecast sulle vendite di attrezzature radio 4G, 5G e 6G basata su una triangolazione di dati degli operatori delle telecomunicazioni, dei fornitori di apparecchiature di rete e dei fornitori di altre componenti.
Indice degli argomenti
Spettro 5G e 6G, Big Beautiful Bill Act tra luci e ombre
La novità positiva del Big Beautiful Bill Act è che la legge ha ripristinato l’autorità della Fcc di indire aste dello spettro, consentendo così la concessione di nuove licenze per uso commerciale – anche se ciò non ha rappresentato una sorpresa e non ha avuto alcun impatto sulle previsioni di Mobile Experts.
Sul lato opposto, il disegno di legge esclude due bande specifiche, 3,1-3,45 GHz e 7,4-8,4 GHz, che invece il settore delle Tlc sperava avrebbero fornito opzioni a banda larga per supportare il traffico mobile ad alta capacità. Il disegno di legge ha invece designato come oggetto di studio le bande 2,7-2,9 GHz, 4,4-4,9 GHz e 7,25-7,4 GHz, oltre a ordinare alla Fcc di mettere all’asta 100 MHz tra 3,98-4,2 GHz.
Più stazioni base ma investimenti delle telco a rischio
L’impatto è, dunque, contrastante. Per il 6G, molti operatori delle Tlc speravano in un blocco di spettro largo 400-500 MHz tra 7,1 GHz e 8,4 GHz, nonostante la presenza degli incumbent. La legge esclude questa possibilità negli Stati Uniti, pur aprendo opportunità specifiche in quattro bande diverse. Blocchi di spettro ristretti potrebbero comportare più stazioni base in alcuni siti, ma anche freddare l’entusiasmo per gli investimenti a livello nazionale da parte degli operatori.
“L’impatto sulle nostre previsioni è piuttosto complesso in questo caso”, ha affermato Joe Madden, Principal analyst di Mobile Experts. “Abbiamo aumentato il numero di prodotti che saranno venduti sul mercato statunitense e abbiamo definito i tempi della prossima ondata di investimenti, ma il numero di siti implementati potrebbe essere inferiore”.
Tlc, le sfide del One Big Beautiful Bill Act
Il One Big Beautiful Bill Act, la riforma di bilancio più ambiziosa dell’amministrazione guidata dal presidente Donald Trump, porta con sé una serie di misure pensate per ridefinire il futuro dell’infrastruttura digitale del paese. Il provvedimento prevede investimenti massicci in settori chiave come l’intelligenza artificiale, la sicurezza informatica e le telecomunicazioni. Ma le implicazioni di questa legge sembrano estendersi ben oltre la semplice creazione di opportunità di investimento per le singole aziende: il suo impatto – chiariscono le analisi degli esperti – risuona attraverso l’intero settore telco, influenzando strategicamente la competitività globale e il futuro delle reti 5G e fibra.
Uno degli aspetti più rilevanti del One Big Beautiful Bill Act è il rafforzamento delle politiche pro-investimento, in particolare per il settore delle telecomunicazioni. Con incentivi fiscali mirati e il ripristino dell’autorità della Fcc per le aste dello spettro, il provvedimento offre agli operatori come AT&T, Verizon e T-Mobile un quadro normativo favorevole per espandere le proprie reti. Il ripristino dell’autorità della Fcc è un punto cruciale, poiché consente agli operatori di avere accesso a un flusso continuo di spettro di qualità, necessario per il funzionamento delle reti 5G e per soddisfare la crescente domanda di connettività ultraveloce.
A livello di investimenti, la legge promette di stimolare la crescita del settore, ma non senza sfide. La riduzione prevista delle spese in conto capitale (Capex) nel 2025, a causa di una fase matura del 5G e di una maggiore attenzione alla razionalizzazione degli investimenti, suggerisce che gli operatori, pur beneficiando degli incentivi, dovranno concentrare i propri sforzi su ottimizzazione e innovazione piuttosto che su un’espansione massiccia delle reti. Gli analisti suggeriscono che il ciclo di Capex sta cambiando direzione, passando da un focus sull’espansione a uno sulla monetizzazione delle infrastrutture esistenti.