Avanza il progetto strategico di modernizzazione digitale della rete ferroviaria italiana, che punta a migliorare la sicurezza, la puntualità e l’efficienza del trasporto su rotaia. Secondo quanto annunciato da Rete Ferroviaria Italiana (RFI), società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, sono stati completati 1.400 chilometri di tratte ferroviarie dotati di un innovativo sistema di controllo e segnalamento digitale, raggiungendo così il primo traguardo previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
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Un investimento da 2,5 miliardi per ammodernare l’infrastruttura
Il progetto, finanziato con 2,5 miliardi di euro tramite i fondi europei del PNRR, riguarda in totale circa 2.800 chilometri di rete da completare entro giugno 2026. L’obiettivo è quello di estendere su larga scala una tecnologia già in uso sulle linee ad alta velocità, rendendola disponibile anche su linee convenzionali, nei nodi urbani e lungo i principali corridoi europei. Si tratta di un passo cruciale verso una rete ferroviaria nazionale più interconnessa e moderna, coerente con gli indirizzi strategici del Gruppo FS.
Dove si è intervenuti: 21 linee già aggiornate
I primi 1.400 chilometri coprono 21 tratte ferroviarie distribuite in tutto il Paese. Dal Nord (Domodossola-Arona, Gallarate-Rho, Merano-Bolzano) al Centro (tra cui la Firenze-Roma, Viareggio-Bivio Arcola, Civitanova Marche-Albacina) fino al Sud e alle Isole, dove sono state aggiornate linee come Roma-Napoli e Cagliari-Oristano. Questi tratti sono stati dotati di sistemi digitali capaci di migliorare la gestione dei treni in tempo reale, garantendo una circolazione più fluida e sicura.
Una rete in trasformazione grazie a migliaia di lavoratori
Il progetto è parte di un piano più ampio che prevede oltre 1.200 cantieri attivi ogni giorno. La realizzazione degli interventi ha coinvolto circa 2.000 addetti tra tecnici di RFI e Italferr, entrambe società del Gruppo FS, insieme alle imprese appaltatrici, tra cui Hitachi, Alstom, Mermec e Progress Rail. Le interruzioni programmate per eseguire i lavori sono aumentate notevolmente, passando dalle 160mila del 2023 alle 345mila previste per il 2025, ma vengono concentrate nei periodi con meno afflusso di pendolari.
Come funziona il nuovo sistema digitale di segnalamento
Il sistema adottato si basa su una tecnologia di controllo continuo via radio tra il treno e il centro di gestione, che consente di monitorare la marcia in tempo reale, fornendo al macchinista indicazioni precise e attivando automaticamente la frenata d’emergenza in caso di anomalie. Questa soluzione consente anche l’eliminazione dei vecchi segnali fisici lungo i binari, con vantaggi sia estetici sia ambientali, oltre a garantire una maggiore interoperabilità con gli standard europei.
Più sicurezza, meno ritardi e informazioni più puntuali
L’introduzione di queste tecnologie permette un significativo aumento dell’affidabilità del servizio, una maggiore puntualità e una migliore comunicazione con i passeggeri, grazie al tracciamento esatto della posizione del treno. I benefici includono anche tempi di percorrenza ottimizzati, possibilità di aumentare la velocità massima, e una gestione più intelligente dei passaggi a livello, che si chiudono solo quando effettivamente necessario, riducendo l’impatto sul traffico stradale.
I prossimi interventi: si prosegue sulla Firenze-Roma
Tra le opere previste nei prossimi mesi spicca il completamento della Direttissima Roma-Firenze, dove la nuova tecnologia è già attiva nel tratto Rovezzano-Orvieto. Entro breve sarà attivata anche sulla parte restante, cioè i 105 chilometri che separano Orvieto da Settebagni, inclusi gli snodi di interconnessione. La progressiva estensione continuerà su tutto il territorio nazionale, in particolare lungo i corridoi ferroviari europei, a conferma dell’impegno di Ferrovie dello Stato nella modernizzazione della rete ferroviaria italiana su scala sistemica.
Un’infrastruttura più sostenibile e resiliente
Uno degli aspetti più rilevanti del progetto è la sua conformità agli obiettivi di sostenibilità ambientale ed economica. Il nuovo sistema consente di ottimizzare l’uso dell’energia, grazie a una regolazione più efficiente di velocità e frenata, e di ridurre i costi di gestione. Si tratta dunque di un’operazione che guarda al futuro, capace di rendere la rete ferroviaria più resiliente e pronta ad affrontare le sfide della mobilità integrata.
Una strategia che guarda all’Europa e ai cittadini
L’integrazione con gli standard europei non è solo un obiettivo tecnico: è anche un passaggio necessario per favorire la competitività del trasporto ferroviario italiano, offrendo un servizio più affidabile e attrattivo per passeggeri e operatori. L’estensione delle nuove tecnologie rappresenta quindi un’opportunità per ripensare il ruolo della ferrovia nella mobilità del futuro, potenziando una modalità di trasporto sostenibile e collettiva.
Conclusione: treni più puntuali, rete più intelligente
Il completamento dei primi 1.400 chilometri è solo l’inizio di un progetto che entro il 2026 porterà la modernizzazione su oltre 2.800 chilometri della rete ferroviaria nazionale. I risultati finora raggiunti mostrano che è possibile conciliare innovazione, sostenibilità e sicurezza, rendendo il treno una scelta sempre più competitiva. Il percorso avviato da FS e RFI prosegue secondo le tempistiche stabilite, con effetti destinati a durare nel tempo per passeggeri, territori e sistema Paese.