L'INTERVISTA

Iliad verso i 7 milioni di clienti. Levi: “Accelerazione su rete mobile. Sbarco nel fisso nel 2021”

Marketshare del 9%, 580mila nuovi utenti in tre mesi. Fatturato a 171 milioni, +56% sul 2019. Messo a segno l’obiettivo dei 5mila siti attivi con due mesi di anticipo. Rete unica Tlc: “Dinamiche competitive non devono essere distorte”

Pubblicato il 17 Nov 2020

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Trimestre in accelerata per Iliad che nel periodo luglio-settembre ha incassato 580mila nuovi utenti portando a 6,8 milioni la base clienti complessiva che vale quasi il 9% di marketshare.

L’azienda guidata da Benedetto Levi registra inoltre un fatturato di 171 milioni, il 56% in più rispetto al corrispondente trimestre del 2019. E completa, con due mesi di anticipo rispetto alla roadmap annunciata, l’obiettivo dei 5mila siti attivi (770mila quelli del terzo trimestre) – 6.640 i siti installati al 30 settembre. Continua anche l’espansione della rete distributiva che ad oggi conta 17 Iliad Store e oltre 450 Iliad Corner presso la Gdo ed i centri commerciali per un totale di oltre 1200 Simbox in tutta Italia, a cui si aggiungono gli iliad Point che superano quota 500 punti e permettono l’attivazione di sim presso bar, edicole e tabaccherie Snaipay.

In occasione della presentazione dei dati finanziari il quarto operatore annuncia lo sbarco nel mercato del fisso nell’estate del prossimo anno.  “Abbiamo fatto un lavoro enorme, direi eccezionale, nonostante i rallentamenti che si sono registrati nella prima fase di lockdown – spiega a CorCom l’Ad Benedetto Levi –. In tutto il 2020 c’è stata una fortissima accelerazione nello sviluppo della rete. E stiamo ulteriormente accelerando per accendere ulteriori siti entro fine 2020. La nostra è una rete di ultima generazione: massimizziamo il trasporto in fibra ottica rispetto al microwave perché la fibra è determinante per il 5G”.

Levi, a proposito di 5G, come siete messi?

Abbiamo due bande di frequenza, la 700 MHz – che sarà disponibile dal 2022 – e quelle il 3,6- 3,8 GHz e prossimamente cominceremo ad accendere i siti. Non c’è ancora grande domanda da parte degli utenti, ma crediamo che con il lancio degli ultimi smartphone, in particolare il nuovo iPhone si potrebbe assistere a una progressiva accelerata.

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Nel frattempo vi preparate allo sbarco nel fisso.

Ci stiamo lavorando alacremente per arrivare sul mercato entro l’estate del prossimo anno: le attività stanno andando nella direzione giusta, confermiamo il nostro piano. E stiamo assumendo risorse altamente specializzate per dotarci della migliore squadra in vista del debutto.

Siete vicini all’obiettivo di marketshare del 10% che avevate annunciato al momento del lancio delle prime offerte. Cosa può dirci a proposito?

A suo tempo ci eravamo posti un break even a livello di ebitda con marketshare inferiore al 10%: per raggiungere l’obiettivo servono da un lato massa critica in termini di utenti e dall’altro un certo numero di siti attivati per assorbire il traffico. Questi due pilastri devono muoversi in parallelo.

E a che punto siete?

Stiamo accelerandoper raggiungere il prima possibile questa soglia, siamo molto fiduciosi.

Passiamo ai temi “caldi” che stanno tenendo banco in Italia: la rete unica di Tlc, cosa ne pensa?

Ben vengano tutte le iniziative orientate a spingere l’infrastrutturazione a banda ultralarga in Italia. Ma naturalmente le dinamiche competitive non devono essere distorte. È necessario che tutti gli operatori possano competere ad armi pari e per quanto riguarda Iliad, essendo il “new entrant” seguiamo con grande attenzione quel che sta accadendo.

Il progetto AccessoCo la convince?

Se ne sa ancora troppo poco per poter dare un giudizio definitivo. Quando ci saranno maggiori dettagli potremo valutare. Ma il principio di base dovrà essere quello dell’accesso non discriminatorio. Si sono ipotizzati vari scenari ma al momento è ancora tutto da decidersi. Ribadisco che purché la concorrenza sia preservata ben vengano iniziative che puntano a spingere l’infrastrutturazione ultrabroadband.

Il Recovery Fund prevede risorse per la digitalizzazione e quindi anche per spingere le nuove reti. Cosa ne pensa?

Ci auguriamo che ci sia una forte spinta sulla digitalizzazione e sugli investimenti nelle reti fisse e mobili. L’Italia ha bisogno di connessioni a banda ultralarga, quindi non possiamo che appoggiare iniziative che vadano in questa direzione.

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