E' stato approvato dalla giunta regionale del Veneto un
provvedimento che mette insieme tutte le linee di investimento per
lo sviluppo della banda larga sul territorio veneto. Si tratta
del Piano Tecnico che individua gli interventi e i territori
regionali nei quali investire quasi 40 milioni di euro, dei quali
15 milioni messi a disposizione dal ministero dello Sviluppo
Economico (Mise) e 25 milioni dalla Regione, comprensivi di fondi
europei assegnati al Veneto con queste finalità. Complessivamente
saranno interessati circa 280 comuni.
La delibera è stata portata dal vicepresidente della giunta veneta
Marino Zorzato, di concerto con gli assessori allo sviluppo
economico Isi Coppola, all'agricoltura Franco Manzato, ai fondi
comunitari Roberto Ciambetti. Le risorse provengono infatti da
fonti diverse nei confronti delle quali il provvedimento svolge una
funzionedi ''cabina di regia''. La prima fase degli
interventi è già stata avviata e riguarda un finanziamento di
10 milioni di euro interamente a carico del Mise.
Grazie all'approvazione contestuale delle convenzioni operative
con il Mise, sarà possibile avviare anche le fasi 2 e 3 del
programma, con una previsione di apertura dei cantieri entro la
prossima primavera, per un importo di circa 20 milioni di euro, a
carico del Fondo per lo sviluppo rurale e del Fondo europeo di
sviluppo regionale. La quarta e ultima fase fa riferimento alle
risorse a favore delle Pmi operanti nei distretti produttivi
veneti, per una spesa complessiva di oltre 10 milioni di euro, di
cui metà a carico del Mise e metà finanziata con le risorse
regionali. La convenzione operativa autorizza l'espletamento
della gara d'appalto per i lavori che presumibilmente
potrebbero partire nell'inverno 2012.
"L'obiettivo del piano è da un lato coprire quelle aree
del territorio veneto non ancora servite dalla banda larga (le
cosiddette aree in ''digital divide'') – si legge
in una nota della Regione – portando la copertura nel Veneto fino
al 95% e potenziando il servizio fino a 20 mega; dall'altro,
guardare al futuro dotando la regione di un'infrastruttura di
connessione in grado di rispondere ai fabbisogni di competitività
delle aziende e a quelli di qualità della vita delle famiglie
venete, oltre che per migliorare i servizi della pubblica
amministrazione.