Internet of Things, inizia la selezione darwianiana delle aziende

CorCom pubblica in anteprima lo studio di Roger Martin-Fagg e Tom Davis. La tecnologia sta cambiando il modello di produzione capitalistica e le imprese che non agganceranno l’innovazione rischiano di scomparire

Pubblicato il 09 Giu 2015

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L’Internet of Things trasformerà il modello di produzione e il capitalismo stesso. A dirlo la ricerca, data in anteprima a CorCom, dall’economista Roger Martin-Fagg, e dal ceo di Solair Tom Davis, secondo i quali lo IoT sarà il protagonista di una nuova – e più significativa – rivoluzione economica dove la tecnologia cambierà – in parte già lo sta facendo – la funzionalità stessa dei prodotti. “Stiamo muovendo i primi passi verso quello che sarà la più grande rivoluzione nel modo in cui il valore viene aggiunto. Ci saranno implicazioni in termini di competenze, tipi di lavoro e distribuzione del guadagno – si legge nello studio – Il maggior impatto deriverà dal cambiamento delle funzionalità e delle performance delle macchine stesse, con un minor intervento umano”.

Nella maggior parte dei casi l’IoT sposterà l’approccio alla manutenzione, non più basata sul tempo, ma sull’effettiva necessità delle riparazioni. Inoltre, permetterà all’utente di tracciare la performance delle macchine in tempo reale, mostrando i m m e d i a t a m e n t e quando i costi di gestione stanno valicando il limite scelto o desiderato.

“E’ stimato che entro il 2020 ci saranno 30 miliardi di esempi di IoT in uso – spiegano i due – Proprio i primi utilizzatori stanno spostando sempre più in avanti la frontiera della tecnologia. Nei prossimi 3 anni ci saranno cluster di applicazioni significative in tutti i settori”.

In questo contesto le aziende che ignoreranno i trend verranno lasciate indietro e sperimenteranno velocemente consistenti perdite nel margine netto, perdite di quote di mercato e relativi flussi di cassa. E l’IoT non è un’opportunità solo per le multinazionali, ma anche per i business locali. L’impatto è semplice: chi sposerà l’IoT incrementerà il proprio vantaggio competitivo e beneficerà di maggiori margini e di grandi quote di mercato.

Molti economisti sostengono però che questa tecnologia eserciterà continue pressioni al ribasso del prezzo dei prodotti manifatturieri. “Questo è vero – rispondono i due – Tuttavia gli acquirenti pagheranno un sovrapprezzo per i prodotti che potranno chiaramente abbassare il costo di ownership complessivo del prodotto, misurato su tutta la sua vita utile. Questo rappresenta una significativa opportunità per le aziende mature occidentali, che saranno così in grado di superare i fornitori asiatici low cost”.

L’IoT sarà dunque un importante componente di reindustrializzazione delle economie occidentali attraverso la creazione di attività a valore aggiunto, incrementando dunque il Gdp per persona.

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