Il settore europeo delle telecomunicazioni si trova a un bivio cruciale. Da un lato, l’Europa ha investito molto negli ultimi anni per diffondere reti a banda ultralarga e infrastrutture 5G; dall’altro, il ritorno economico di questi investimenti è ancora troppo debole rispetto ad altre aree del mondo. Per analizzare lo stato di salute del comparto, Kearney ha sviluppato l’European Telecom Health Index, uno strumento che misura le performance in venti Paesi europei prendendo in considerazione cinque dimensioni: i risultati finanziari delle imprese, la capacità commerciale di generare ricavi, l’avanzamento tecnologico legato alla fibra e al 5G, la qualità del contesto normativo e di mercato e, infine, la percezione dei clienti.
la classifica
Italia fanalino di coda nelle tlc europee. Labriola: “Basta tariffe predatorie”
Secondo lo European Telecom Health Index di Kearney, il nostro Paese si colloca all’ultimo posto in Europa, con un punteggio di 56,9, ben sotto la media Ue (68,9). In controtendenza il sentiment dei clienti, a quota 78,2, tra i più alti. Per l’Ad di si tratta di un “paradosso noto”: prezzi troppo basse hanno eroso i ricavi e rallentato il 5G. “Servono regole chiaree meno frammentazione”
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