VERSO IL 5G

Lte advanced, occhio al “video brain emotion”

Velocità e bassa latenza aprono al primato di servizi e contenuti sulla tecnologia. Oggi lo sharing ossessiona gli architetti dei servizi digitali

Pubblicato il 20 Set 2014

Lte advanced, occhio al “video brain emotion”

Veloci, sempre più veloci. Perché oramai tutte le strade, tutte le case sono saturate. L’appetito di banda vien mangiando e non ci si può fermare. A sentir parlare i tecnici e gli strateghi delle reti senza fili coreani c’è da stupirsi: come può esserci fame di bit nel Paese con la maggior penetrazione di banda larga e di terminali intelligenti senza fili, quello in cui la latenza è minore e ci sono più chilometri di fibra ottica (più di mezzo milione)? “È il mercato più competitivo – dice Changsoon Choi, uno dei dirigenti di SK Telecom – e quello in cui vengono provate per prime le nuove tecnologie. È anche il paese in cui la convergenza dei sistemi e delle reti si sta manifestando portando a due conseguenze: il primato dei contenuti e dei servizi sulla tecnologia da un lato, il bisogno di una connettività veloce e senza latenze sempre crescente dall’altro”.

Per pensare alla Corea oggi bisogna immaginare un paese che ha il suo sistema di mappe per la navigazione stradale alternativo a quello di Google o di Apple. A un paese da 60 milioni di abitanti che ha la forza di sviluppare i suoi assistenti digitali (come Siri e Halo) facendo forza della barriera linguistica e culturale che tiene gli stranieri fuori. Un paese in cui ci sono sperimentazioni per raccoglitori di bottiglie di plastica e lattine con tecnologia Rfid che “sentono” cosa viene lasciato e ricaricano il credito sul telefono di chi fa riciclaggio. Le case degli anziani di Seul hanno pavimenti con sensori di pressione e microfoni che possono “sentire” una caduta improvvisa e chiede automaticamente aiuto. I telefoni di ultima generazione possono contenere la cartella clinica digitale di chi li usa e le ricette, per poter prelevare le medicine e pagare la farmacia, oltre che servire da aiuto per i medici curanti.
In Corea la bassissima latenza dei sistemi Lte-A sta facendo esplodere il gaming multiplayer, cioè i videogiochi tra utenti diversi via rete cellulare, ma anche il cloud gaming, ovvero la possibilità di accedere a un gioco in streaming, che non deve essere preventivamente scaricato.

“Con la velocità e la bassa latenza abbiamo superato alcune delle barriere tradizionali dei terminali, dal punto di vista della potenza e dell’autonomia”, dice un dirigente di Lg U+ mostrando una serie di servizi dedicati sull’ultima versione di un apparecchio telefonico costruito dalla casa madre: un G3 Cat.6 (che assieme alla variante Cat.6 del Samsung Galaxy S 5 è uno dei due terminali abilitati al nuovo Lte con Carrier Aggregation) sul quale “gira” un videogioco che in realtà viene eseguito da un server remoto.
Come spesso accade in Asia, i termini usati dal marketing suonano strani all’orecchio di un occidentale: “video brain emotion” non sarebbe la prima scelta per un’agenzia di comunicazione americana o inglese. Ma rende l’idea: una vita da fantascienza, con la possibilità di guardare sul telefonino fino a quattro canali tivù contemporaneamente, magari “sparandoli” su schermi esterni, servizi di cloud storage, navigatori e servizi di concierge con bambole virtuali un po’ simili a cartoni animati manga capaci di aiutare anche l’utente più sprovveduto a organizzare la sua giornata, mangiare sano oppure trovare ristoranti gourmet, ricordarsi di prendere il treno fino all’aiuto nello sport o per ricordare i compleanni (e i regali preferiti dalla dolce metà), con un sistema adattivo che “impara” da tutto quello che può conoscere del proprio “padrone” e che sembra perfetto tranne il nome: U-Spoon.

La condivisione, lo sharing, la possibilità di fare le cose insieme ossessiona gli architetti dei nuovi servizi digitali coreani: dalle mappe per guidare in gruppo alla possibilità di chattare e telefonare mentre si fanno altre cose. Il tutto a 70 euro al mese, servizi, minuti e gigabyte quasi illimitati. Il massimo è per la coppia a casa: da due telefonini si può scaricare e spedire lo stream video di due film diversi sullo stesso televisore che “sdoppia” l’immagine. Due paia di occhiali in fase diversa permettono di vedere la partita e il film romantico in contemporanea, usando ovviamente le cuffie per l’audio ma senza che nessuno debba abbandonare il divano. La nuova rivoluzione non sono più le tecnologie ma la condivisione e la partecipazione con la rete a fare da valletto e tutta l’intelligenza nella nuvola. Nel futuro saranno gli algoritmi sociali a fare la differenza.

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