Network Api è la nuova frontiera della trasformazione digitale nel settore telco. Secondo il nuovo report di MarketsandMarkets, il mercato globale delle Api di rete crescerà da 1,96 miliardi di dollari nel 2025 a 6,13 miliardi nel 2030, con un tasso annuo composto del 25,7%. Un’accelerazione che riflette il passaggio da una rete passiva a una rete programmabile, capace di offrire servizi on demand, integrabili e scalabili.
La spinta arriva da tecnologie come 5G, edge computing, IoT e smart city, che richiedono infrastrutture agili, sicure e a bassa latenza. Le Api di rete permettono di esporre funzionalità come localizzazione, identità, controllo delle policy e performance, rendendo la rete un vero e proprio layer applicativo. Questo consente agli sviluppatori di integrare servizi telco direttamente nei flussi digitali, aprendo la strada a nuovi modelli di monetizzazione.
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Aduna, la piattaforma globale per le Api di rete
Un passaggio cruciale nella maturazione del mercato è la nascita di Aduna, joint venture tra Ericsson e un consorzio di operatori globali, tra cui AT&T, Deutsche Telekom, Orange, Telefónica e Vodafone. Aduna aggrega le capacità di rete degli operatori in un’unica piattaforma, basata sugli standard Camara e Open Gateway promossi da Gsma, e ospitata su Microsoft Azure.
Questa iniziativa riduce la frammentazione, favorisce la governance neutrale e accelera la creazione di marketplace Api. Le imprese possono accedere a servizi telco avanzati – come verifica del numero, sim swap, edge computing e sicurezza – senza dover gestire complessità infrastrutturali. È un cambio di paradigma: la rete diventa programmabile, scalabile e integrabile nei flussi digitali aziendali.
Edge Api, il segmento più dinamico
Tra le tipologie di Api, quelle dedicate all’edge computing registrano la crescita più rapida. Si tratta di interfacce che abilitano elaborazione dati in tempo reale, caching intelligente, orchestrazione dei carichi e sincronizzazione edge-cloud. Queste Api sono fondamentali per applicazioni che richiedono latenza minima e throughput elevato, come veicoli autonomi, analisi predittiva e esperienze immersive.
Microsoft, ad esempio, ha integrato Api edge nella sua piattaforma Azure IoT Edge, consentendo la gestione gerarchica dei dispositivi e dei workload. Anche Nokia, con il progetto Network as Code, sta trasformando la rete in una piattaforma Api-driven, con applicazioni in ambito industriale, sanitario e universitario.
Bfsi e telco, i settori più avanzati
Il settore Bfsi (Banking, Financial Services and Insurance) è il principale utilizzatore di Network Api, grazie alla necessità di sicurezza, visibilità in tempo reale e conformità normativa. Le Api permettono di implementare difese antifrode adattive, analisi AI-driven e servizi embedded basati su identità e localizzazione.
Nel febbraio 2025, Globe Telecom ha avviato test con Nokia su Api di verifica per transazioni bancarie, basate su standard Open Gateway. Anche il settore telco è protagonista, con operatori come AT&T, T-Mobile e Verizon che hanno lanciato Api per la verifica del numero e il controllo Sim, offrendo strumenti carrier-grade per l’autenticazione.
AI e generative Api: la nuova frontiera
ùL’integrazione con intelligenza artificiale e generative AI sta rivoluzionando il mercato. Le API diventano intelligenti, capaci di auto-ottimizzarsi, analizzare dati in tempo reale e generare modelli di sicurezza dinamici. Questo consente applicazioni avanzate in ambiti come smart city, sanità, logistica e intrattenimento.
Le Api AI-driven migliorano la manutenzione predittiva, la gestione della banda e la simulazione di ambienti di test. In ambito automotive, ad esempio, gestiscono le comunicazioni tra veicolo, infrastruttura e cloud, garantendo efficienza e sicurezza.
Governance, privacy e interoperabilità: le sfide aperte
La crescita delle API comporta anche sfide. La gestione degli ecosistemi Api richiede infrastrutture robuste, competenze tecniche e strumenti avanzati di monitoraggio, versioning e sicurezza. Le normative sulla privacy, come Gdpr e Ccpa, impongono requisiti stringenti su crittografia, anonimizzazione e controllo degli accessi, aumentando costi e complessità.
Tuttavia, queste sfide stanno stimolando l’innovazione. Le aziende investono in piattaforme di gestione Api, soluzioni di sicurezza integrate e modelli di governance condivisa. L’obiettivo è garantire agilità, affidabilità e conformità, rendendo le API un pilastro della trasformazione digitale.
Network Api e banda ultralarga: sinergie strategiche
Le API di rete sono strettamente legate alla banda ultralarga, che fornisce la capacità necessaria per supportare applicazioni ad alta intensità di dati e bassa latenza. L’evoluzione delle reti in fibra e 5G è il presupposto tecnico per l’adozione su larga scala delle API, soprattutto in ambiti come telemedicina, industria 4.0 e città intelligenti.
Per approfondire le applicazioni innovative della banda ultralarga, è possibile consultare il pillar dedicato di CorCom.
I protagonisti del mercato
Il mercato si sta consolidando attorno a pochi leader globali. Ericsson, Nokia, Cisco, Huawei e AT&T detengono tra il 27% e il 30% della quota complessiva. Questi player guidano la standardizzazione, promuovono l’interoperabilità e investono in piattaforme collaborative.
Ericsson ha sacrificato la propria piattaforma proprietaria per aderire all’Open Gateway Initiative, puntando su un ecosistema aperto. Nokia ha lanciato marketplace API in collaborazione con operatori globali, mentre Cisco e Huawei sviluppano infrastrutture programmabili per edge, sicurezza e analytics.