Quella tacca che sparisce proprio quando serve – sulla strada bianca, in una valle o a poche miglia dalla costa- non è una maledizione tecnologica, è un progetto incompiuto: abbiamo costruito reti intorno alle città, lasciando margini bianchi sulla mappa. I Non-Terrestrial Networks (NTN) provano a colorarli aggiungendo un ingrediente semplice da dire e ambizioso da fare: celle “in cielo” ospitate su satelliti che si comportano come normali stazioni radiobase. Non è il 4K sul ghiacciaio: è messaggi, SOS, dati essenziali che arrivano quando la rete terrestre tace. Ed è già abbastanza rivoluzionario.
L’ANALISI
Non-Terrestrial Networks: il 5G che scende dallo spazio (e spegne il “nessun servizio”)
La tacca che sparisce nei momenti peggiori non è sfortuna, ma un vuoto di rete: città illuminate, campagne al buio. Le reti Ntn lo colmano con celle “in cielo” ospitate da satelliti. Non è Netflix sull’Himalaya, ma Sos, messaggi e dati essenziali che arrivano quando la rete tace. Ed è già rivoluzione
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