Il digital dividend è un bene primario. Usato fino a oggi dal
broadcasting analogico, è particolarmente indicato per realizzare
servizi in larga banda e la copertura indoor. Dal momento che rende
possibili alcuni nuovi servizi – dicono Matthew Howett e
Charice Wang analisti di Ovum – può avere un positivo
impatto sia sullo sviluppo sociale sia su quello economico.
Il regolatore britannico Ofcom stima che l’assegnazione del
dividendo digitale potrebbe fornire tra i 7,5 e i 15 miliardi di
euro nell’arco di 20 anni per le casse britanniche, mentre la
Commissione Ue ritiene che un approccio coordinato fra i vari Paesi
potrebbe incrementare l’impatto potenziale del dividendo digitale
di 20-50 miliardi euro da ora al 2015.
Molteplici gli usi resi possibili da questa porzione di spettro:
banda larga wireless, tv mobile, più canali di tv digitale
terrestre nonché applicazioni a basso dispendio di energia come il
Wifi. In particolare, per gli operatori wireless offre una buona
combinazione di ampiezza e capacità dati dal momento che è in
grado di superare edifici e di coprire vaste aree gepgrafiche con
(relativamente) pochi trasmettitori. In ogni caso, si consiglia
realismo nell’adozione di nuovi servizi.
I regolatori di tutti i Paesi controlano a vista questa porzione di
spettro. Soprattutto in considerazione del suo potenziale per la
banda larga mobile. Fra l’altro, il broadband wireless viene
guardato da alcuni regolatori come il mezzo più promettente per la
fornitura di servizi a banda larga per le aree rurali in vista del
superamento del digital divide.
L’Europa ha bisogno di armonizzare le regole sulla banda
790-862
La data fissata dalla Commissione Ue per lo switch-off analogico
nei paesi membri è il 2012. Nonostante alcuni paesi (Finlandia,
Svezia, Svizzera e Olanda) abbiano già portato a termine i loro
switchover, altri Stati stanno ancora pianificandolo. La velocità,
in questa serie di passaggi, è aspicabile per ottenere il massimo
dei benefici.
Francia, Svezia, Finlandia, Svizzera e Uk hanno riservato lo
spettro di banda 790-862 Mhz (meglio conosciuto come banda 800Mhz)
ai servizi wireless. Altri Paesi europei non hanno però ancora
deciso quale banda usare a questo scopo. Affinché i dispositivi
abbiamo la possibilità di essere efficaci su tutto il territorio
europeo è necessario un approccio coordinato fra i vari Stati
nell’assegnazione dello spettro. Pertanto, altri regolatori
nazionali dovrebbero seguire l’esempio di Francia, Svezia,
Finlandia, Svizzera e Uk e allocare a loro volta la porzione di
spettro per servizi wireless.
L’approccio armonizzato all’assegnazione dello spettro era
previsto nel Telecom Package Ue del 2007, ma dal momento che non è
stato approvato nel 2009 i regolatori nazionali dovranno intanto
adottare delle proprie politiche a riguardo. Potranno in questo
modo velocizzare lo sviluppo della telefonia e di altre
apparecchiature che usano questa banda. Non solo: potranno anche
rafforzare lo sviluppo del mercato singolo europeo delle Tlc, che
poi rappresenta uno degli obiettivi della Commissione Ue.
Fuori dall’Europa la maggioranza dei Paesi non ha ancora previsto
un piano concreto per il futuro utilizzo e allocazione del digital
dividend. La strada maestra, su questo fronte, la segnano gli Stati
Uniti dove il regolatore, la Fcc, ha completato l’asta per la
porzione di banda 700Mhz a marzo 2008 e ha distribuito in questo
modo lo spettro fra differenti provider per lo più secondo un
approccio improntato alla net neutrality. Lo switchover finale per
l’abbandono dell’analogico dovrebbe verificarsi il 12 giugno
2009. Nel frattempo gli operatori vincitori stanno testando servizi
sulla nuova porzione di spettro in attesa di lanciare servizi
commerciali il prossimo anno. Tutto ciò pone gli Stati Uniti
all’avanguardia sia rispetto all’Europa sia all’Asia e
costituisce per questi due continenti una best practice
senz’altro da seguire.