Toshiba accende la corsa europea alla sicurezza quantistica sulle reti telecom con il Quantum Key Distribution. La multinazionale giapponese ha completato la prima trasmissione quantistica coerente su rete commerciale in fibra ottica standard tra Kehl e Francoforte, lungo un tratto di 254 chilometri senza l’uso di criogenia né infrastrutture dedicate. Il test, condotto in collaborazione con Géant, Psnc e Anglia Ruskin University, segna una pietra miliare per l’integrazione della crittografia quantistica nelle infrastrutture telecom tradizionali, con implicazioni dirette sulla resilienza delle reti continentali nel prossimo scenario post-quantum.
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Reti telecom più sicure con il Quantum Key Distribution
La Quantum Key Distribution (Qkd) è la tecnologia che promette di rivoluzionare la sicurezza delle comunicazioni digitali sfruttando i principi della meccanica quantistica. In questo contesto, la dimostrazione di Toshiba Europe rappresenta un traguardo non solo tecnico, ma anche industriale: per la prima volta, una trasmissione quantistica è stata effettuata con successo lungo un‘infrastruttura telecom commerciale già esistente, senza l’ausilio di criogenia o dispositivi superconduttori, notoriamente costosi e complessi da mantenere.
Il collegamento ha impiegato fotodiodi a valanga a temperatura ambiente per ricevere e interpretare i segnali fotonici, evitando la necessità di ambienti refrigerati. “Questa svolta apre la porta a molte tecnologie quantistiche entusiasmanti che stanno uscendo dal laboratorio e entrando nelle reti pratiche”, ha dichiarato Robert Woodward, ricercatore senior e responsabile del team Qkd presso Toshiba Europe.
Al cuore della dimostrazione c’è il protocollo Twin-Field Qkd (TF-Qkd), una variante avanzata che consente la trasmissione di chiavi crittografiche su distanze significativamente superiori rispetto ai modelli punto-punto. In questo schema, due utenti (Alice e Bob) comunicano attraverso un nodo centrale (Charlie) senza che quest’ultimo abbia accesso al contenuto dei dati: l’informazione resta quantisticamente sicura.
Il valore aggiunto sta nel fatto che questa architettura è compatibile con le dorsali esistenti, senza bisogno di sostituire intere tratte di infrastruttura. Secondo i tecnici coinvolti nel progetto, ciò rende la tecnologia scalabile e pronta all’adozione industriale nei prossimi anni.
Cybersecurity post-quantum: risposta alle minacce emergenti
L’urgenza di sviluppare sistemi alternativi alla crittografia tradizionale è ben nota all’interno dell’industria Ict. Con l’avvento dei quantum computer, capaci teoricamente di decifrare gli algoritmi di cifratura attualmente in uso (come Rsa o Aes), la minaccia ai dati critici – dalla finanza alla difesa – si fa concreta. In questo contesto, la Qkd emerge come una delle poche soluzioni già pronte per offrire una protezione intrinsecamente inviolabile.
Il principio fondante è semplice e potentissimo: ogni tentativo di intercettare una chiave quantistica altera irrimediabilmente lo stato dei fotoni trasmessi, segnalando istantaneamente la presenza di un intruso. Questo rende i sistemi Quantum Key Distribution a prova di intercettazione, con vantaggi immediati in ambiti come l’e-government, la telemedicina, il banking e la difesa nazionale.
L’implementazione realizzata da Toshiba e i suoi partner è particolarmente significativa perché mostra che il Quantum Key Distribution può essere integrato nelle reti a lunga distanza, senza limiti metropolitani. Finora, la maggior parte dei progetti di comunicazione quantistica erano confinati a laboratori o a brevi tratte cittadine. Questa dimostrazione sposta l’asticella: reti quantistiche interurbane e, in prospettiva, continentali, diventano realistiche.
La sperimentazione ha coinvolto la dorsale di Géant, la rete paneuropea che connette centri di ricerca e università, e rappresenta un modello di collaborazione pubblico-privato da replicare anche a livello nazionale. La presenza di attori accademici come Anglia Ruskin University e di operatori infrastrutturali come Psnc, sottolinea il valore sistemico del progetto.
Verso il Quantum Internet: scenari e prospettive industriali
L’integrazione del Quantum Key Distribution su reti telecom esistenti è più di una semplice prova tecnica: è una dichiarazione strategica. Le reti quantistiche sono ormai considerate parte integrante della corsa tecnologica globale, con implicazioni geopolitiche chiare. Mentre Cina e Stati Uniti investono miliardi nella realizzazione di infrastrutture quantistiche, l’Europa si muove per non restare indietro, anche attraverso iniziative coordinate come il Quantum Flagship della Commissione Europea.
In questo quadro, la mossa di Toshiba Europe rappresenta un primo passo concreto verso l’adozione industriale. Non si tratta più solo di teoria: il Quantum Key Distribution è oggi una realtà operativa, in grado di coesistere con i sistemi legacy e offrire un livello di sicurezza quantistica ai principali backbone continentali.
Sarà però fondamentale accompagnare queste evoluzioni con adeguate politiche industriali e regolatorie, che supportino la creazione di ecosistemi quantistici nazionali ed europei. Serviranno investimenti pubblici, standardizzazione tecnica e collaborazione tra operatori, vendor e centri di ricerca.
La prospettiva, nel medio termine, è quella della nascita di un “Quantum Internet”, una rete in grado di supportare applicazioni distribuite sicure, dalla crittografia quantistica alla distribuzione di clock atomici, fino al calcolo distribuito post-quantum. La dimostrazione di Toshiba è il primo anello di questa nuova catena.