Rai, Catricalà: “Canone giustificato se c’è innovazione”

Il viceministro allo Sviluppo economico: “Sarebbe di buon senso far slittare la nomina dei vertici al 2016, a nuovo contratto firmato. Ma valuteremo con il Parlamento”. E per il rinnovo della concessione torna a parlare di una consultazione pubblica: “L’idea sta registrando un ampio consenso”

Pubblicato il 11 Dic 2013

Rai, Catricalà: “Canone giustificato se c’è innovazione”

“L’importanza dell’innovazione tecnologica come elemento caratterizzante e di obbligo per il servizio pubblico è sempre stata preminente in tutti i contratti e nelle linee guida dell’autorità. La Rai ha necessariamente un ruolo fondamentale e di traino per lo sviluppo delle nuove tecnologie e tra queste l’alta definizione è quella di più immediata percezione”. Lo ha detto Antonio Catricalà, viceministro allo Sviluppo economico, in un’intervista pubblicata da SatCafé, il magazine on line di Eutelsat Communication.

“Più sarà vasta la platea di utenti che possono godere dei benefici di una visione più definita e di maggiore qualità, più sarà giustificato il pagamento del canone non solo per la normale fruizione dei contenuti, ma anche per poterne godere al meglio – ha continuato il viceministro – sfruttando le più evolute tecnologie di trasmissione oggi a disposizione”.

Rispetto alla scadenza degli attuali vertici della Tv di Stato, Catricalà sostiene che “data la scadenza nel 2016 della concessione e della necessità di legiferare prima, in una logica di buon senso, si potrebbero nominare i nuovi amministratori con le nuove regole. Ma sarà comunque una questione che dovrà essere valutata al momento da parte del Parlamento e del Governo in carica”.

E sul rinnovo della concessione Catricalà è tornato sulla proposta di indire una consultazione pubblica per tenere conto delle richieste dei cittadini: “Ho registrato in questi mesi un ampio consenso da parte delle istituzioni, del Parlamento e della stessa Rai – ha detto – Il modello, adattato, potrebbe essere quello seguito nel Regno unito nel 2007 per il rinnovo del Royal charter act alla Bbc”.

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