La notizia è arrivata la scorsa settimana e ha fatto il giro del mondo, almeno nel settore Tlc: negli Stati Uniti il traffico dati sulle reti mobili è cresciuto del 35% tra il 2023 e il 2024. Un dato significativo, che per Peter Jarich, Head of GsmaIntelligence, non rappresenta affatto una sorpresa.
“Più dispositivi 5G in circolazione, più copertura di rete, l’espansione del Fixed Wireless Access e tariffe sostanzialmente stabili. Tutti elementi che messi insieme rendono questo incremento perfettamente logico.”
Eppure, nonostante numeri solidi e in crescita, Jarich osserva come ciclicamente riaffiori la stessa previsione catastrofista: quella di un traffico destinato a rallentare fino quasi ad azzerarsi.
“Quanto ci vorrà – si chiede – prima che qualcuno torni a dire che la crescita del traffico è prossima a esaurirsi e che il settore si avvia verso una fase di stagnazione?”
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La logica dei grandi numeri
Il ragionamento dei pessimisti si basa su un’idea semplice: se i tassi percentuali di crescita rallentano, allora il traffico è destinato a fermarsi. Una visione che Jarich considera riduttiva, se non fuorviante.
“È la logica della crescita composta. Anche se le percentuali si abbassano, i volumi assoluti crescono comunque. Il 20% su una base di 100 vale molto più del 50% su una base di 10. È vero, la crescita può rallentare, ma le reti si trovano a gestire quantità di dati sempre più grandi.”
In altre parole, anche scenari di “rallentamento” comportano in realtà un carico crescente per gli operatori. Un aspetto che spiega perché, anno dopo anno, la capacità delle reti mobili debba essere potenziata e aggiornata.
Applicazioni future: il ritorno del broadcast
Al di là dei trend consolidati, Jarich invita a guardare alle applicazioni emergenti, spesso inattese. Un esempio è arrivato con la notizia che al prossimo IBC sarà presentata una demo di 5G Broadcast, una tecnologia che sembrava archiviata dopo i tentativi, non troppo riusciti, su reti 3G e 4G.
“In GSMA Intelligence siamo rimasti sorpresi nel vedere il 5G Broadcast emergere come caso d’uso interessante per il 5G-Advanced. In passato era stato accantonato per i problemi di capacità, oggi invece torna a essere considerato, insieme a soluzioni come ICAS, che comunque comportano nuove esigenze di rete.”
Questa evoluzione, sottolinea Jarich, conferma che ogni nuova applicazione porta con sé ulteriore domanda di capacità, smentendo chi prevede un futuro di stagnazione.
Video, un mercato tutt’altro che saturo
Un altro argomento ricorrente di chi pronostica la fine della crescita è la saturazione del consumo video. L’idea è semplice: le persone non possono guardare più di un video alla volta, quindi esiste un limite naturale. Ma Jarich ribatte con i dati delle ricerche GSMA Intelligence.
“In Paesi come Regno Unito, Francia e Germania meno di un adulto su quattro guarda video quotidianamente su smartphone. Inoltre, il 10% degli heavy user genera tra il 60 e il 70% del traffico complessivo. Questo significa che il potenziale di crescita è ancora enorme.”
La dinamica, spiega, è destinata a cambiare con l’evoluzione delle abitudini. Non solo video in streaming, ma anche video bidirezionali, video generati dagli utenti e applicazioni conversazionali che richiedono uplink costante.
“Guardando oltre la bolla degli utenti più intensivi, c’è ancora tanto spazio perché il video aumenti il suo peso sulle reti, soprattutto se si diffonderanno applicazioni che spingono la qualità e moltiplicano l’uso in uplink.”
L’incognita AI: più dati o meno dati?
Resta però un fattore incerto e potenzialmente dirompente: l’intelligenza artificiale. Jarich riconosce che il suo impatto sul traffico sarà significativo, ma non lineare.
“Sappiamo che l’AI avrà un impatto, ma non possiamo dire in anticipo in che direzione. Potrebbe spingere il traffico in alto, con query multimodali, proliferazione di sensori IoT e applicazioni conversazionali. Ma potrebbe anche ridurlo, grazie a ottimizzazioni dei contenuti, compressione video e calcoli eseguiti direttamente on-device.”
La verità, osserva, è che siamo davanti a un wildcard. Tuttavia, nel bilancio tra scenari di crescita e scenari di riduzione, la prevalenza sembra evidente.
“Se mettiamo a confronto quante ipotesi portano a un aumento rispetto a quante portano a una diminuzione, è chiaro che la bilancia pende verso la crescita.”
Una crescita robusta, anche se diversa
Alla luce di tutto questo, Jarich invita a non farsi ingannare dalle semplificazioni. La crescita dei dati mobili non è un percorso lineare, ma nemmeno una curva destinata a esaurirsi nel breve periodo.
“I dati ci dicono che la crescita resta robusta, su basi sempre più ampie. E non mancano nuove applicazioni e idee per tenere le reti occupate ancora a lungo. Il cielo, insomma, non sta cadendo.”
Per GSMA Intelligence, la sfida non è prevedere se il traffico mobile crescerà, ma capire come evolverà la sua composizione: quali applicazioni consumeranno più banda, quali tecnologie avranno bisogno di maggiore capacità, quali soluzioni permetteranno di ottimizzare l’uso.
Il messaggio è chiaro: le reti mobili hanno ancora molta strada davanti a sé, e la partita sarà giocata più sulla qualità e sulla gestione intelligente del traffico che sui numeri assoluti.