St-Ericsson, la joint venture nei chip mobili di StMicro ed
Ericsson, non riesce a portarsi in attivo e tenta la carta di un
cambio al vertice: il chief executive Gilles Delfassy verrà
rimpiazzato dall’attuale capo delle operazioni Didier Lamouche a
partire da dicembre.
Lamouche diventa così il terzo chief executive per la venture
franco-svedese, che non è mai riuscita a mettere a segno un
trimestre in utile e ha continuamente dovuto tagliare sui costi
dalla sua formazione nel 2009.
Lamouche è entrato nella società congiunta all’inizio del 2011
dopo cinque anni come chief executive dell’azienda It francese
Bull. Ha lavorato per anni in Ibm, nelle attività nei
semiconduttori, e ha guidato la Altis Semiconductor, una venture
tra Ibm e Infineon.
St-Ericsson è un importante fornitore della piattaforma Symbian di
Nokia e ha risentito fortemente della perdita di quote di mercato
da parte della casa finlandese a vantaggio dei sistemi operativi di
Apple e Google, che dominano il segmento smartphone. A peggiorare
la situazione per la jv franco-svedese, all’inizio dell’anno
Nokia ha deciso di dare spazio al software di Microsoft, senza
abbandonare del tutto ma sicuramente mettendo in secondo piano
Symbian.
Fortemente dipendente e influenzata da Nokia, St-Micro non è stata
in grado finora di conquistarsi nuovi contratti per compensare la
perdita di business con la finlandese.
"La società entra oggi in una fase il cui primo obiettivo è
disegnare nuovi prodotti vincenti, raggiungere economie di scala e
grandi volumi e tradurre così il nuovo portafoglio in redditività
e crescita sostenibile”, fa sapere St-Ericsson in una nota
ufficiale.
Dopo che Ericsson lo scorso mese ha deciso di vendere la sua metà
in Sony Ericsson, la venture che aveva insieme alla casa giapponese
nella produzione di cellulari, molti analisti si aspettavano
l’uscita anche dalla jv con StMicro, ma entrambe le società
hanno confermato i propri impegni in St-Ericsson.