Nel 2023, i ricavi retail delle telco italiane hanno registrato una crescita del 2%, con un’inversione di tendenza rispetto al passato, grazie soprattutto al settore della rete fissa e alla componente Ict che ha contribuito per circa il 60% di questa crescita. Anche il mercato B2B ha mostrato segni di crescita, confermando il ruolo delle telco come attori chiave nell’ecosistema digitale.
Questi dati – presentati da Andrea Rangone, Professore di Digital Business Innovation del Politecnico di Milano, e da Raffaello Balocco, professore di Digital Business al Politecnico di Milano – duranteTelco per l’Italia, segnano un punto di svolta per il settore delle telecomunicazioni. Dopo anni di difficoltà, con ricavi in calo e margini sempre più risicati, le telco italiane sembrano aver trovato una via di riscatto grazie alla diversificazione dei servizi e alla crescente focalizzazione su soluzioni digitali avanzate, come il cloud, la cybersecurity e l’IoT.
Tuttavia, nonostante segnali positivi, il futuro delle telco rimane in bilico, con il ritorno sugli investimenti ancora troppo basso per garantire una crescita sostenibile nel lungo periodo. La discussione che, in conclusione dell’evento, ha preso spunto dai dati illustrati da Rangone e Balocco ha approfondito le strategie necessarie per affrontare le sfide di un mercato Ict sempre più competitivo, con la consapevolezza che il cambiamento non si limiterà a una semplice evoluzione del modello di business, ma richiederà una vera e propria trasformazione strutturale. In questo contesto, il ruolo delle telco italiane sta evolvendo, e la loro capacità di adattarsi alle nuove esigenze digitali sarà cruciale per consolidare e ampliare il loro ruolo nell’ecosistema tecnologico globale.
Indice degli argomenti
Cardone (Wind Tre): “Telco e Ict, sfida complessa“
Luca Cardone, Responsabile Marketing Corporate di Wind Tre, ha preso spunto dai dati del Politecnico per evidenziare come il panorama competitivo sia sempre più frammentato e complesso, con l’ingresso di centinaia di aziende nel mercato Ict, mentre le tradizionali telco si trovano ad affrontare una concorrenza che, pur provenendo da attori nuovi e diversi, sta ridisegnando profondamente il settore. Secondo Cardone, la trasformazione in atto rende evidente la necessità di adattarsi ai cambiamenti strutturali che vedono una sempre maggiore convergenza tra telecomunicazioni e tecnologie digitali avanzate, come cloud, IoT, AI e cybersecurity.
Il rappresentante di WindTre ha evidenziato che, mentre il mercato delle telecomunicazioni è in continua espansione, il mercato Ict, che si estende ben oltre la semplice connettività, è ancora dominato da pochi attori. La presenza di circa 1200 aziende che operano nel settore non fa che aumentare la competizione, ma la grande distribuzione e diversificazione dei servizi fanno emergere difficoltà nell’identificare spazi di crescita sicuri. In particolare, il focus su soluzioni come i data center, cloud e la cybersecurity sta diventando sempre più centrale per le telco, che stanno investendo in queste aree per rimanere competitive.
Telco e Ict, diventare “partner strategici”
A tal riguardo, Cardone ha suggerito che l’approccio delle telco italiane, tra cui WindTre, deve essere quello di “diventare partner strategici” delle imprese che intraprendono un percorso di digitalizzazione. Non più solo fornitori di connessione, ma consulenti in grado di offrire soluzioni integrate che spaziano dalla gestione dei dati all’infrastruttura cloud, fino alla protezione dai rischi cibernetici. In un mercato tanto complesso, la chiave per emergere risiede nella capacità di innovare attraverso la specializzazione. In questo contesto, le alleanze strategiche e le acquisizioni di competenze da attori esterni – come i system integrator – sono fondamentali.
Investire in aree in crescita
Inoltre, Cardone ha posto l’accento sull’importanza di investire in aree in crescita come la cybersecurity, dove il potenziale di sviluppo è vasto, considerando anche l’inasprirsi delle normative sulla protezione dei dati. Questo permetterà alle telco non solo di diversificare la loro offerta ma anche di rispondere a una domanda crescente da parte delle imprese, che ora vedono le telecomunicazioni non solo come un servizio di base ma come un abilitatore per l’innovazione tecnologica. La sfida principale resta quella di mantenere margini sufficientemente ampi da giustificare gli investimenti necessari a sostenere la digitalizzazione, senza però compromettere la sostenibilità del business a lungo termine. In questo senso, il processo di evoluzione delle telco in “TechCo” è una sfida inevitabile ma necessaria per rimanere al passo con le richieste di un mercato sempre più digitalizzato e competitivo.
Smith (Capgemini): “Fra telco e Ict servono alleanze e innovazione”
Gea Smith, Head of Telco, Media & Technology Market Unit di Capgemini, ha offerto una prospettiva strategica sull’evoluzione delle telco nel contesto dell’Ict. Partendo dai dati e dalle considerazioni condivise in apertura, Smith ha sottolineato che, nel panorama odierno, le telco non sono più viste solo come fornitrici di connettività, ma stanno emergendo come veri e propri protagonisti dell’ecosistema tecnologico. Le telco, infatti, stanno investendo massicciamente in nuove soluzioni, e questo cambiamento di focus ha portato a un riposizionamento strategico che non può essere ignorato.
Secondo Smith, la sfida principale per le telco è riuscire a navigare in un mercato Ict che sta diventando sempre più competitivo, non solo con i tradizionali attori del settore, ma anche con nuove realtà che emergono dall’ambito tecnologico. Le telco italiane devono adattarsi a questa realtà in rapida evoluzione, rispondendo non solo con soluzioni di connettività, ma integrando i propri servizi con piattaforme avanzate in grado di rispondere alle esigenze di digitalizzazione delle aziende.
L’importanza dell’ecosistema digitale
Smith ha fatto riferimento al concetto di “ecosistema digitale”, sottolineando che oggi tutte le aziende, non solo le telco, devono interagire in un ambiente collaborativo e integrato, dove le soluzioni innovative non provengono più solo da un singolo fornitore ma da un network di partnership strategiche. In questo contesto, le telco stanno cercando di costruire alleanze con attori tecnologici, come i fornitori di cloud e AI, per offrire soluzioni end-to-end. Un esempio significativo di questa evoluzione, citato da Smith, è la collaborazione tra Capgemini, Nvidia e Telenor, che ha portato alla creazione di soluzioni di intelligenza artificiale per il mercato delle telecomunicazioni. In questo caso, Capgemini ha giocato il ruolo di system integrator, ma la partnership ha permesso di rafforzare la posizione di tutte le aziende coinvolte, creando una sinergia che ha portato vantaggi concreti a livello di soluzioni tecnologiche.
Trasformazione dei modelli d’ingaggio
Un altro aspetto chiave sollevato da Smith riguarda la trasformazione dei modelli di ingaggio e le implicazioni per le telco e i system integrator. L’evoluzione in TechCo implica un cambiamento radicale nei modelli di business e nei contratti, dove il valore del progetto è legato al valore generato per il cliente. In altre parole, le telco stanno iniziando a vedere il loro ruolo evolvere da semplici fornitori di servizi a consulenti tecnologici che partecipano attivamente alla creazione di valore digitale.
Inoltre, Smith ha fatto riferimento al ruolo crescente dell’intelligenza artificiale generativa (GenAI), una delle tecnologie emergenti che avrà un impatto significativo sul settore. Le telco, in questo quadro, non devono concentrarsi solo sulla creazione di nuovi modelli AI, ma piuttosto sulla definizione di una tassonomia condivisa che aiuti le aziende a comprendere e applicare l’AI in modo efficace. Questo approccio potrà migliorare la capacità delle telco di interagire con i clienti e supportarli nel loro percorso di digitalizzazione.
L’importanza della specializzazione
Infine, Smith ha sollevato il tema della specializzazione nel mercato delle telco, suggerendo che, mentre alcune aziende puntano su aree specifiche come il cloud, altre potrebbero concentrarsi su nicchie particolari come la cybersecurity o i servizi per il settore pubblico. Le telco dovranno quindi prendere decisioni strategiche che riflettano le loro competenze core e rispondere alle esigenze emergenti del mercato, ma senza dimenticare l’importanza di mantenere una visione integrata dell’ecosistema.
Franceschini (FiberCop): “Il ruolo strategico delle reti e dei data center”
Telco e Ict: il ruolo crescente che le reti e i data center stanno assumendo nella trasformazione del comparto, con particolare attenzione al settore B2B, è stato il tema al centro dell’intervento di Daniele Franceschini, Responsabile Technology & Innovation di FiberCop. Partendo dai dati presentati in apertura, Franceschini ha evidenziato come la componente Ict, soprattutto il cloud, stia giocando un ruolo fondamentale nella crescita del mercato delle telecomunicazioni, in particolare per quanto riguarda i servizi destinati alle imprese e alle pubbliche amministrazioni.
Telco e Ict: in arrivo nuove opportunità
Franceschini ha sottolineato come la trasformazione digitale stia creando nuove opportunità per le telco, che non si limitano più a offrire semplici connessioni, ma stanno assumendo un ruolo centrale nell’innovazione tecnologica attraverso la fornitura di soluzioni avanzate come il cloud computing e i servizi di edge computing. In particolare, ha fatto notare che la crescita del mercato B2B è legata anche alla diffusione di soluzioni di cloud computing, con una previsione di aumento continuo dei ricavi da questo segmento (come citato dallo studio). FiberCop, infatti, si sta focalizzando su un approccio che mira a potenziare l’infrastruttura in fibra ottica e a distribuire i le istanze di cloud computing all’EDGE sfruttando i propri asset ed in modo da rispondere a una domanda sempre più capillare di servizi Ict.
L’importanza del cloud sino all’Edge
Un aspetto chiave riguarda l’importanza dei data center, che sempre di più stanno evolvendo in fabbriche di intelligenza, con configurazioni specializzate per Artificial intelligence e High Performance Computer, in grado di gestire quantità significative di dati, favorendo l’innovazione tecnologica con un impatto economico distribuito su tutta la filiera nazionale.
Secondo Franceschini, i nuovi modelli di artificial intelligence distribuita fanno si che il modello tradizionale di cloud centralizzato stia evolvendo verso una logica di distribuzione, con un crescente interesse per il cloud edge. Questa evoluzione è una risposta alla crescente necessità dei nuovi algoritmi di intelligenza artificiale di elaborazione dei dati in prossimità dell’utilizzatore finale, un approccio che permette di migliorare le performance, ridurre la latenza dei servizi migliorare la sicurezza ed il controllo del dato con un occhio di riguardo alla sostenibilità: infatti la distribuzione della potenza computazione all’Edge riduce i consumi.
FiberCop sta non a caso lavorando per posizionare le proprie centrali come “punti di presenza” – collegate in Fibra ad alta capacità strategici per l’edge computing, consentendo così agli operatori ed e a tutti gli stakeholder di avvalersi di una rete capillare e più vicina agli utilizzatori finali.
Franceschini ha inoltre parlato del ruolo che FiberCop sta assumendo all’interno del contesto più ampio delle telco italiane, con un focus particolare sulla separazione delle reti e dei servizi, un processo che sta rivoluzionando il settore. A valle del completamento del processo di separation da Tim, FiberCop si sta affermando come un operatore wholesale puro, un cambiamento che gli consente di concentrarsi esclusivamente sull’innovazione tecnologica della rete. In questa logica, l’azienda non si limita a fornire servizi di connettività, ma punta a diventare un attore fondamentale nella costruzione di un’infrastruttura digitale avanzata, messa a disposizione in wholesale a tutti gli operatori, che supporti l’evoluzione verso un mondo sempre più interconnesso e basato su servizi Ict.
Il futuro: integrare soluzioni tecnologiche innovative
Il futuro delle telco italiane, secondo Franceschini, dipende in gran parte dalla capacità di integrare soluzioni tecnologiche innovative, come il cloud edge, con infrastrutture di rete avanzate per rendere l’infrastruttura ‘AI ready’, creando una rete capace di adattarsi automaticamente alla domanda, ai volumi e alla geografia dei dati. Chi opera sul mercato dei servizi potrà contare su una rete innovativa pronta a rispondere alle sfide di un mercato Ict in espansione, dove la domanda di soluzioni digitali diventa sempre più complessa e diversificata.