RITIRATO IL PROVVEDIMENTO

Terminazione Ip, il “giallo” sul listino da rifare

L’Authority ha deciso di ritirare il provvedimento sui prezzi 2013-2015 a seguito delle contestazioni della Commissione Ue. Ma alla base della questione ci sarebbe un “equivoco”. La prossima estate il nuovo listino insieme con quello per la terminazione Tdm

Pubblicato il 16 Apr 2013

Alessandro Longo

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Ci sarebbe un equivoco alla base dello scontro tra l’Agcom e la Commissione europea, sui prezzi della terminazione IP. Ma già tra due-tre settimane l’Autorità ne presenterà nuovi, per chiudere la questione in estate. E’ quanto fanno sapere dall’Agcom al Corriere delle Comunicazioni a commento dell’odierna decisione, da parte dell’Autorità, di ritirare il provvedimento – contestato dalla Commissione – con cui si stabilivano i prezzi 2013-2015 per l’interconnessione IP. La storia fa il paio con la sentenza con cui il Consiglio di Stato, a febbraio, su ricorso di Fastweb, ha deciso di bocciare la scelta Agcom di deregolamentare i prezzi della terminazione Tdm (tecnologia tradizionale, di cui l’IP è l’evoluzione).

Ecco perché l’Autorità approfitterà di una prossima delibera per sistemare entrambi i tavoli: i prezzi Tdm e IP insieme, fino al 2015. “Nel 2015 le due interconnessioni costeranno 0,043 cent. Adesso decideremo i prezzi 2013 (dal primo luglio) e del 2014, che saranno uguali per IP e Tdm”, dice Maurizio Dècina, consigliere Agcom.

Nelle interlocuzioni con l’Autorità, sembra che la Commissione abbia già acconsentito al fatto che Tdm non possa essere già deregolamentato e che ci sarà un percorso graduale di discesa dei prezzi (glide path) dal 2013 al 2015. Tra due settimane l’Autorità riaprirà il procedimento ed entro maggio presentare i nuovi prezzi con una delibera che manderà in consultazione pubblica.

Tutta colpa di un equivoco, a quanto riferiscono dall’Autorità: la Commissione aveva capito che i prezzi indicati nella delibera – ora ritirata- erano riferiti sia al Tdm sia all’IP. Invece riguardavano solo l’IP. Di qui l’obiezione sollevata dalla Commissione sulla metodologia adottata da Agcom per calcolare il glide path: a febbraio aveva bloccato il provvedimento, infatti, contestandone i prezzi, poiché li giudicava troppo alti rispetto al resto d’Europa.

Insomma, questa interconnessione è stata finora un parto travagliato. E pensare tutto che era cominciato con i migliori auspici, indicato come un passaggio fondamentale verso un futuro in cui tutte le comunicazioni saranno su IP, il protocollo internet. Senza più retaggi del passato (Tdm) e quindi con la possibilità di ridurre i costi e di sviluppare servizi telefonici innovativi.

Ma forse adesso, dopo questo imprevisto infortunio, le cose sono sul binario giusto per una soluzione che cambierà il modo in cui gli operatori interconnettono le proprie reti.

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