Il Tar del Lazio ha stabilito che le aziende telefoniche possono indicizzare le tariffe all’inflazione solo con esplicito consenso scritto dell’utente, salvo che ciò non sia già previsto nel contratto. Il tribunale ha così sentenziato (SCARICA QUI IL DOCUMENTO COMPLETO) dopo un ricorso presentato da Tim contro Agcom, respingendo l’argomentazione dell’operatore secondo cui tali modifiche sarebbero “accessorie” e non richiederebbero consenso, affermando, invece, che l’indicizzazione all’inflazione altera significativamente i termini contrattuali.
La sentenza
Tlc, per indicizzare le tariffe all’inflazione servirà consenso scritto da parte dei clienti
È quanto ha stabilito il Tar del Lazio nel respingere il ricorso di Tim puntualizzando che si potrà procedere in automatico solo se previsto dal contratto sottoscritto fra le parti. Ma la telco la spunta sulla questione della rescissione dei contratti consentita ai clienti sono nel caso di accettazione di specifica clausola
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