"Molte frequenze a 800 Mhz sono già utilizzabili": lo ha
detto Francesco Troisi, Dg per la gestione e pianificazione dello
spettro (ministero dello Sviluppo Economico). Si tratta dei canali
dal 61 al 69, assegnati con l'asta di settembre agli operatori
mobili, di Liguria, Toscana, Umbria, Marche oltre a quelle della
provincia di Trento. Parzialmente liberi invece i canali 61-69 di
Sardegna, Val D'Aosta e Alto Adige, mentre da marzo a giugno
del 2012 si libereranno quelli di Abruzzo, Molise, Puglia,
Basilicata, Calabria e Sicilia, ha specificato Troisi nel corso del
seminario Bordoni sulla "Banda larga mobile" aperto
dall'intervento del nuovo presidente della Fondazione,
Alessandro Luciano.
I canali dal 61 al 69 della banda 800 Mhz – il cosiddetto
dividendo digitale esterno – sono i più appetibili per
l'implementazione delle nuove reti 4G dal momento che
assicurano la migliore penetrazione del segnale. Richiedono meno
antenne rispetto alle altre frequenze, per coprire il
territorio.
Il successo della recente asta per le frequenze “Long Term
Evolution – LTE” destinate alla realizzazione di reti mobili a
banda larga apre nuove opportunità per un rapido sviluppo delle
reti di quarta generazione, imponendo allo stesso tempo
un’attenta riflessione riguardo alle necessarie politiche
attuative per la liberazione delle frequenze vendute. Questo
scenario obbliga alla celere individuazione di una strategia di
lungo termine efficace e competitiva che preveda dei piani
d’investimento per lo sviluppo della banda larga mobile, in
sinergia con il Piano Nazionale per la Banda Larga.
Di questo si è discusso oggi durante il Seminario “Larga
banda mobile: le aste per l'assegnazione delle frequenze LTE in
Europa e lo sviluppo delle reti” organizzato dalla
Fondazione Ugo Bordoni, che ha gestito la gara per le frequenze
LTE, in qualità di advisor tecnico del Ministero dello Sviluppo
Economico. “Il nostro impegno ha garantito il successo
dell’asta per le frequenze. – ha dichiarato nel suo intervento
Alessandro Luciano, Presidente della Fondazione
Ugo Bordoni aprendo i lavori – La Fondazione ha dimostrato, anche
in questa occasione, di essere in grado di coniugare l’impegno
operativo con la ricerca costante di un confronto con i massimi
livelli dell’elaborazione nei suoi campi di attività e oggi.
Forti di questa esperienza, possiamo candidarci ad essere parte
attiva nelle prossime tappe dell’attuazione di questa rivoluzione
nel settore delle telecomunicazioni, in ambito nazionale e
internazionale”.
E proprio dall’ambito internazionale ha preso le mosse la
discussione. Partendo dall’analisi sui meccanismi d’asta
l’incontro è proseguito con un’accurata panoramica sulle aste
LTE, che si sono svolte o sono in corso di svolgimento in Europa. A
parlarne è statolo spagnolo Antonio Fernández-Paniagua
Díaz-Flores, della “Secretaría De Estado De Telecomunicaciones
Y Para La Sociedad De La Información” e il tedesco Klaus-Udo
Marwinski, della “Bundesnetzagentur”, l'Agenzia Federale
tedesca per l'energia elettrica, gas, telecomunicazioni, delle
poste e ferroviaria.
Esponenti delle istituzioni, esperti del mondo accademico,
rappresentati degli operatori e rappresentanti OTT hanno, quindi,
approfondito la discussione aprendo un dibattito sullo sviluppo
delle reti mobili a banda larga, guardando quindi al futuro come
auspicato dall’Onorevole Paolo Romani: “Il settore delle
telecomunicazioni è trasversale a tutto il mondo produttivo e dei
servizi ai cittadini. L’assegnazione delle frequenze LTE
rappresenta uno snodo fondamentale di quel lungo processo di
digitalizzazione del settore, che apre la strada allo sviluppo
delle reti di quarta generazione. Gli investimenti e l’evoluzione
tecnologica che ne derivano, saranno un volano concreto alla
crescita economica del Paese”.