Via libera del consiglio di amministrazione di Unidata all’aggiornamento del piano industriale. La strategia di medio termine prevede operazioni che dovrebbero generare ricavi totali compresi tra 114 e 116 milioni nel 2026 e tra 138 e 142 milioni di euro nel 2028, con un ebitda adjusted compreso tra 28 e 29 milioni l’anno prossimo e tra 33 e 35 milioni nel 2028.
A renderlo noto è lo stesso operatore di Tlc, cloud e servizi IoT, quotato sul mercato Euronext Milan. Il gruppo guidato da Renato Brunetti prevede inoltre un indebitamento finanziario netto compreso tra 26 e 28 milioni di euro e capex cumulati 2026-28, pari a circa 67 milioni di euro.
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I quattro obiettivi del piano industriale aggiornato
L’aggiornamento del piano industriale del gruppo rappresenta uno sviluppo del documento precedente, che tiene in considerazione sia la complessità del mercato di riferimento, che la necessità di completare, tra i vari punti, l’evoluzione da fornitore di pura connettività a Tech Company e la transizione da operatore multilocale a player nazionale – e prevede uno slittamento dei target economico-finanziari dal 2027 al 2028.
Più nello specifico, il piano industriale 2026-2028 si prefigge di raggiungere quattro obiettivi strategici per accrescere il valore del gruppo: il primo è quello di garantire una crescita sostenibile nel tempo, sia organica che per linee esterne, creando valore per gli stakeholder nel medio-lungo termine e allineandosi a 18 ambiti all’interno dei “Sustainable Development Goals” delle Nazioni Unite.
Si punta quindi, come accennato, a trasformare l’azienda in una TechCo, con un focus sull’integrazione delle tecnologie digitali e sui mercati B2B e B2B2B, grazie ai servizi innovativi 4C (Communication, Connectivity, Cloud e Cybersecurity).
Il terzo obiettivo riguarda la capacità di sfruttare il know-how acquisito nella progettazione, ingegnerizzazione, implementazione e gestione di progetti infrastrutturali innovativi (best in class network e data center) per aprire una nuova traiettoria di crescita.
Unidata punta infine a trasformare l’offerta e il mix dei ricavi dell’azienda, in linea con l’evoluzione del mercato verso servizi Ict ad alto valore aggiunto e la centralità dei processi di trasformazione digitale, grazie a una gestione finanziaria strategica e al people engagement e reskilling.
Le assunzioni del piano industriale 2026-2028 si basano su un consolidato modello di business, che farà leva su specifiche aree di attività: Communication, Connectivity, Cloud, Smart IoT, Datacenter e Cybersecurity. Il nuovo paradigma, precisa la nota, consentirà al gruppo di ampliare ulteriormente la propria offerta di servizi e rafforzare così il proprio posizionamento competitivo, creando valore sostenibile nel medio-lungo termine.
La vision di Renato Brunetti
“Il piano industriale aggiornato 2026-2028 segna una tappa fondamentale nel percorso di evoluzione di Unidata, un piano che riflette la complessità del mercato attuale, caratterizzato da processi di aggregazione e da un’accelerazione senza precedenti nella domanda di servizi digitali avanzati”, sottolinea Renato Brunetti, presidente e ceo della società. “La trasformazione digitale è ormai il motore strutturale che garantisce competitività alle imprese e istituzioni. Connettività ad altissima capacità, servizi cloud, cybersecurity e soluzioni Ict integrate rappresentano ora più che mai asset imprescindibili per l’innovazione”.
In questo contesto, secondo Brunetti, lo slittamento dei target economico-finanziari dal 2027 al 2028 si inserisce come un adeguamento naturale, volto a sostenere una crescita solida, sostenibile e coerente con la trasformazione del gruppo in una TechCo. “Siamo in una fase di rafforzamento del nostro percorso di business e grazie alle nostre competenze siamo in grado di analizzare e comprendere come e dove sta evolvendo il mercato, promuovendo servizi ad alto valore aggiunto e guardando anche a una possibile crescita per linee esterne. La profonda competenza ingegneristica unitamente alla nostra cultura orientata all’eccellenza sono caratteristiche del nostro Dna che ci consentiranno, anche in futuro, di confermare il nostro ruolo di partner di riferimento nazionale per supportare le imprese nel loro percorso di crescita digitale con visione, qualità e affidabilità”, chiosa Brunetti.








