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Toyota investe un miliardo di dollari sulle smart car

Il colosso dell’automobile fonderà un centro di ricerca specializzato in robotica e intelligenza artificiale nella Silicon Valley. Le tecnologie che partorirà saranno utilizzate per correggere in tempo reale gli errori dei conducenti ed evitare incidenti

Pubblicato il 06 Nov 2015

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Toyota sta investendo un miliardo di dollari per dare vita a un istituto di ricerca che centri le proprie attività sull’intelligenza artificiale e sulla robotica, con l’obiettivo di costruire automobili che siano in grado di correggere in tempo reale gli errori dei conducenti ed evitare incidenti.

L’istituto di ricerca prenderà parte allo studio dei sistemi di sicurezza che la casa automobilistica sta sviluppando per limitare gli incidenti stradali, che ogni anno causano nel mondo la morte di 1,25 milioni di persone. Tra i sistemi che Toyota ha intenzione di rendere disponibili ci sono quelli pensati appositamente per facilitare la guida agli anziani in alcuni dei mercati dove la casa è più forte, come il Giappone e gli Stati Uniti.

Investire su questo settore, secondo quanto riportato dal sito Bloomberg business, darebbe a Toyota un vantaggio competitivo rispetto ai suoi concorrenti in Giappone, dove le altre case automobilistiche stanno procedendo a un passo più lento rispetto, ad esempio, agli sforzi di Google o di Tesla.

“E’ possibile che all’inizio di una corsa automobilistica tu possa non essere in prima posizione – è la metafora usata da Gill Pratt, Ceo del nuovo centro fondato da Toyota – E’ possibile che gli altri piloti parlino molto della loro posizione sulla griglia di partenza, e che ognuno si aspetti che sarà una particolare vettura a vincere. Ma ovviamente, se la corsa è molto lunga, che sa chi vincerà? Noi lavoreremo duro”.

Il Toyota Research Institute inizierà ufficialmente le proprie attività a gennaio, con un organico di 200 impiegati, e l’investimento iniziale per cinque anni del produttore giapponese servirà per allestire la struttura, nei pressi dell’università di Stanford e del Massachusetts Institute of Technology.

Pratt, figlio di un operaio di un’azienda che installava pneumatici per la Ford nel New Jersey, è entrato in Toyota a settembre, dopo essere stato a lungo uno degli ingegneri di robotica più quotati delle forze armate statunitensi.

Il mese scorso Toyota ha presentato alla stampa iI test di guida di una Lexus Gs che può imboccare e uscire da una superstrada o cambiare corsia soltanto scegliendo se accelerare o rallentare a seconda delle condizioni del traffico. L’obiettivo per Toyota è di introdurre queste tecnologie sulle proprie automobili attorno al 2020.

“In passato ho sempre detto che nel momento in cui, in una corsa di 24 ore, i veicoli automatizzati avessero offerto prestazioni migliori di quelli guidati dagli umani, allora avrei davvero abbracciato la causa – afferma Akio Toyoda, 59enne presidente della casa automobilistica, appassionato di corse – Cento anni fa i cavalli furono rimpiazzati dalle automobili perché le persone le trovarono più utili. Tra cento anni mi piacerebbe che le automobili rimanessero amate dalle persone”.

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