IL CASO

Pressione troppo alta, Yahoo si mette in vendita?

Il board dà il via a una serie di riunioni nel corso delle quali valuterà la cessione del business del portale e della quota in Alibaba, che vale 32 miliardi di dollari. Risultati finanziari negativi e fuga dei top manager fra le cause scatenanti

Pubblicato il 02 Dic 2015

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La storia di Yahoo come colosso del Web potrebbe essere ai titoli di coda. Nato come motore di ricerca e poi cresciuto sempre più come colosso del Web, Yahoo non ha retto alla concorrenza di Google, e sta soffrendo negli ultimi mesi di una inarrestabile fuga dei top manager. Secondo quanto anticipa il Wall Street journal il cda starebbe per considerare la vendita delle attività principali e la cessione della partecipazione nel colosso cinese dell’e-commerce Alibaba.

In particolare, alcune fonti sottolineano che i consiglieri discuteranno di due piani d’azioni: il solo scorporo della partecipazioni in Alibaba o la ricerca in parallelo di un acquirente per il core business del portale, che potrebbero far gola anche a società di private equity.

La “cura” imposta alla società dal ceo Marissa Meyer non sembra così aver dato i risultati che ci si attendevano, mentre proprio l’esodo dei dirigenti potrebbe aver accelerato la decisione di porre fine alla storia del gruppo, i cui risultati finanziari mostrano da un po’ le caratteristiche di un declino che non si riesce a fermare.

Secondo le anticipazioni il board dovrebbe cominciare oggi una “maratona” per l’esame delle opzioni sul tavolo, e proseguire i lavori fino a venerdì. L’investimento in Alibaba, in particolare, vale più di 30 miliardi di dollari, pari al 15% delle azioni. Ma in vendita ci sono anche i servizi storici come quello e-mail e quello delle news.

La maggior parte della capitalizzazione di mercato di 31 miliardi di dollari di Yahoo è legata a due grandi asset asiatici: Yahoo Japan e il colosso dell’e-commerce cinese. Il portale statunitense detiene attualmente il 15% del capitale di Alibaba per un valore di 32 miliardi di dollari e il 35% di Yahoo Japan da 8,5 miliardi. Cassa e liquidità di breve termine hanno invece raggiunto alla fine del terzo trimestre un valore di 5,9 miliardi.

Al momento, comunque, non c’è alcuna garanzia sull’esito delle discussioni in seno al Cda, e non sarebbe al prima volta, dal momento che già in passato era saltata la fusione con Microsoft.

Nonostante le difficoltà societarie, comunque, Yahoo possiede alcuni dei siti più visitati e trafficati degli Usa. Secondo comScore, ad esempio, Yahoo Mail e Yahoo News sono per in terza posizione tra i siti internet in Usa con 210 milioni di visitatori a ottobre, alle spalle solo di Google e Facebook. Ma ad appesantire la situazione dell’azienda ci sono gli investimenti che non hanno finora fruttato ritorni sui video online, le tecnologie pubblicitarie e i software per la telefonia mobile. Tanto che la ceo Mayer aveva annunciato due mesi fa l’intenzione di adottare una nuova strategia per “resettare” il focus dell’azienda, affidando a McKinsey & Co. il mandato per valutare le alternative.

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