IL PROGETTO

Vivere su Marte? Elon Musk a caccia di tecnologie ad hoc

L’eclettico fondatore di Tesla e PayPal ha individuato i sistemi per “colonizzare” il Pianeta Rosso. La presentazione in occasione dell’International Astronautical Congress, in programma a Città del Messico dal 26 al 30 settembre

Pubblicato il 23 Ago 2016

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L’uomo può diventare una specie planetaria grazie a nuove tecnologie, a cominciare da quelle che consentiranno la sopravvivenza su Marte. Ed Elon Musk, l’eclettico fondatore di SpaceX e di Tesla Motors, sembra avere già individuato quali architetture saranno indispensabili per vincere la sfida del Pianeta Rosso. Tema che sta accendendo l’attenzione e che sarà al centro, a quanto si apprende da fonti dell’Agenzia Spaziale Europea, dei principali focus del 67th International Astronautical Congress (Iac), che si terrà a Guadalajara, in Mexico, dal 26 al 30 settembre prossimi.

C’è quindi attesa alla kermesse messicana per l’intervento che Musk terrà nel corso della inedita conferenza “Making Humans a Multiplanetary Species” dove discuterà infatti delle sfide tecnologiche legate alle lunghe permanenze nello spazio e alla sopravvivenza dell’uomo su Marte. Musk farà una presentazione tecnica concentrandosi sulle potenziali architetture necessarie per colonizzare il Pianeta Rosso che industrie, governi e comunità scientifica potranno realizzare attraverso la reciproca collaborazione.

E c’è già chi aspetta rivelazioni da parte del geniale imprenditore australiano naturalizzato statunitense, fondatore anche di PayPal, che, oltre ad aver costruito la prima vettura sportiva elettrica dell’era moderna, la Tesla Roadster, si sta accreditando sempre di più come il “successore” privato dello Space Shuttle grazie alla sua capsula orbitale Dragon trasportata dal razzo vettore Falcon 9.

Musk inoltre ha sempre investito nelle attività spaziali, credendo tra i primi nella space economy, forte anche di un portafoglio che, secondo Forbes, nel 2015 lo vede alla posizione 101 fra gli uomini più ricchi del mondo, con un patrimonio netto di circa ben 12 miliardi di dollari. Del resto Musk non si è mai tirato indietro di fronte alle sfide spaziali. Basti pensare che con la Space X ha progettato e testato lanciatori spaziali parzialmente riutilizzabili come il Falcon 1 ed più recente il Falcon 9, o la sua capsula Dragon, il primo veicolo spaziale privato per il trasporto di merci e persone ad attraccare sulla Stazione Spaziale Internazionale.

Un’impresa che ha reso la Space X la prima azienda privata a riuscire in questa impresa, in un momento in cui la Nasa ancora frena su un successore dello Shuttle. E, sebbene oggi abbia al suo attivo anche la potente PayPal, il sistema di pagamento via internet più grande del mondo, lo spazio rimane uno degli “amori” più grandi del tycoon nato a Pretoria.

Da sempre Elon Musk vede l’esplorazione spaziale come un importante passo nell’espansione, se non nella conservazione, della coscienza umana. Storica è rimasta la sua affermazione che “ci sono stati solo circa una mezza dozzina di eventi veramente importanti nei quattro miliardi di anni di storia della vita sulla Terra: vita monocellulare, vita pluricellulare, differenziazione in piante e animali, spostamento degli animali dall’acqua alla terraferma, e l’avvento dei mammiferi e della coscienza”.

“Il prossimo grande momento – osserva Musk – sarà quando la vita diventerà multi-planetaria, un’avventura senza precedenti che aumenterà notevolmente la ricchezza e la diversità della nostra coscienza collettiva”. E c’è già chi prevede che tra i principali player di questa sfida anche Musk sarà in prima linea.

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