I colossi hi-tech puntano sull’intelligenza artificiale: nasce Partnership on AI

Amazon, DeepMind/Google, Facebook, Ibm e Microsoft daranno vita a un’associazione no profit per favorire lo sviluppo e la conoscenza delle nuove tecnologie di cognitive computing. Focus su ricerca, sicurezza, trasparenza, etica e privacy

Pubblicato il 29 Set 2016

Andrea Frollà

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Amazon, DeepMind/Google, Facebook, Ibm e Microsoft creeranno un’associazione no profit per “educare” il pubblico all’intelligenza artificiale e alle relative tecnologie, formulando anche best practice e favorendo una comunicazione chiara ed efficace sul tema. Si chiamerà Partnership on Artificial Intelligence to Benefit People and Society e nel suo board siederanno esponenti accademici e delle associazioni senza scopo di lucro, oltre a specialisti di vari ambiti.

Nelle intenzioni dei fondatori, la Partnership on AI costituirà un gruppo di lavoro continuo su uno dei driver hi-tech del futuro e su alcuni elementi in particolare: correttezza nella ricerca, sicurezza, trasparenza, etica e privacy. L’unione di questi giganti costituisce indubbiamente un segnale importante della vivacità che agita il settore, nonostante il suo sviluppo sia ancora in una fase embrionale. A Ibm & Co. potrebbe aggiungersi anche Apple, come ha ammesso il Distinguished Scientist e Deputy Managing Director di Microsoft, Eric Horvitz: “Abbiamo discusso con Apple e sono entusiasti di questa iniziativa: spero che si uniscano”.

Mustafa Suleyman, co-fondatore di Deep Mind, ha spiegato che l’obiettivo del progetto è “imparare l’uno dall’altro ciò che funziona bene e ciò che non funziona bene e per essere aperti rispetto alle aree di sviluppo su cui stiamo facendo fatica”. Della stessa idea anche Francesca Rossi, AI Ethics Researcher di Ibm: “Negli ultimi 5 anni c’è stato un forte sviluppo delle tecnologie AI e del cognitive computing, sia in ambito consumer sia nell’ambito della trasformazione digitale di aziende e servizi. Questa partnership si rivolge proprio a consumatori e industrie, per dar loro voce vitale nell’avanzamento e nella definizione di queste nuove tecnologie”.

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