LA RICERCA

L’IoT brucia le tappe: sarà “boom” entro il 2019

Lo studio di Aruba “The Internet of things: Today and tomorrow”: Chi ha già adottata il machine to machine registra benefici elevati. Ma la preoccupazione principale resta la sicurezza: in Italia l’81% del campione dice di aver subito violazioni

Pubblicato il 28 Feb 2017

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L’85% delle aziende su scala globale e il 92% in Italia ha intenzione di implementare progetti di Internet of things entro il 2019 per innovare e rendere più efifciente il business. E’ quanto emerge dallo studio internazionale “The Internet of Things: Today and Tomorrow” pubblicato da Aruba, società Hewlett Packard Enterprise. La preoccupazione maggiore, però, rimane al momento quello della sicurezza delle connessioni e dei sistemi IoT, dal momento che tra gli “early adopter” si sono già registrati molti casi di violazioni informatiche.

La ricerca prende in esame un campione di 3.100 decision maker sia IT sia business di 20 Paesi, ed evidenzia che sebbene tutti i business leader (98% nel mondo, 99% in Italia) dichiarino di comprendere cosa sia l’IoT, molti di essi siano incerti sull’esatta definizione di IoT e del relativo significato per il proprio attività.

Dallo studio emerge che soltanto il 16% dei business leader aveva previsto ampi ricavi dagli investimenti IoT: eppure, a implementazione avvenuta, l’aumento dei ricavi è stato registrato dal 32% degli executive. In modo simile, solo il 29% degli executive si attendeva che le rispettive strategie IoT portassero a miglioramenti nell’efficienza di business, quando invece i risultati effettivi dimostrano come gli aumenti di efficienza siano stati sperimentati dal 46%.

“Con i vantaggi di business dell’IoT che superano le aspettative, non sorprende che le aziende si stiano dirigendo verso un’adozione di massa entro il 2019 – afferma Chris Kozup, vice president of marketing di Aruba – Ma mentre molti executive incerti sul modo di applicare l’IoT alla propria attività, chi ha successo nell’implementare l’IoT si trova nella posizione ideale per conquistare un vantaggio competitivo”.

Dalla ricerca emergono cinque settori verticali “leader” nell’adozione dell’IoT, quelli cioè in cui ottenere vantaggi di business grazie all’Internet delle cose si rivela più rapido e intuitivo.

Il primo è quello delle aziende che creano uno “smart workplace”: il 78% afferma che l’introduzione dell’IoT nel luogo di lavoro ha migliorato l’efficacia del team IT e il 75% ha registrato un aumento della redditività.

Il secondo settore è quello industriale, in cui la visibilità e l’efficienza di business aumenta con il monitoraggio e la manutenzione IoT-enabled. Secondo la ricerca più di sei intervistati su dieci (62%) nel comparto industriale hanno già implementato l’IoT, e l’83% riporta un aumento dell’efficienza di business e un altro 80% ha ottenuto una visibilità superiore attraverso la propria organizzazione.

Nella sanità l’IoT serve principalmente per migliorare il monitoraggio dei pazienti, ridurre i costi e promuovere l’innovazione: il 60% degli operatori della sanità di tutto il mondo ha introdotto dispositivi IoT nelle proprie strutture, e il 42% degli executive considera il monitoraggio e la manutenzione come primo utilizzo dell’IoT. Otto su dieci riportano un incremento dell’innovazione e un altro 73% registra risparmi sui costi.

Nel settore retail l’Internet of thing è utile a coinvolgere i clienti e aumentare le vendite: secondo lo studio solo il 49% dei retailer si avvale di tecnologia IoT, ma l’81% di essi registra un miglioramento della customer experience.

La PA risulta come il settore più lento nell’adozione dell’IoT, solo il 42% dei comuni ha implementato dispositivi e sensori IoT. Un terzo (35%) dei decision maker IT sostiene che i rispettivi executive capiscono poco o nulla dell’IT, il doppio della media globale, a suggerire che la mancanza di sensibilizzazione e informazione sia l’ostacolo maggiore per la diffusione di massa in questo settore.

A fare da fil rouge trasversale tra i cinque settori c’è secondo la ricerca di Aruba la preoccupazione per la sicurezza, insieme ai costi di implementazione dell’IoT , a quelli della manutenzione e dell’integrazione delle tecnologie legacy. Proprio rispetto alla sicurezza lo studio evidenzia che l’84% delle aziende mondiali e l’81% in Italia hanno sperimentato una violazione di sicurezza relativa all’IoT. Gli attacchi esterni, secondo la maggioranza degli intervistati, sono un ostacolo chiave per l’adozione di una strategia IoT.

“Mentre l’IoT cresce in termini di deployment, scala e complessità, devono mantenere il passo anche metodologie di sicurezza appropriate che proteggano la rete e i dispositivi e, cosa ancora più importante, i dati e gli insight da essi estratti – conclude Kozup – Se le aziende non intraprendono azioni immediate per ottenere visibilità e profilare le attività IoT al proprio interno, corrono il rischio di esporsi ad attività potenzialmente pericolose. Aruba permette ai clienti di valutare rapidamente i deployment IoT presenti nelle loro strutture e determinare l’eventuale presenza di minacce”.

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