EDITORIA

La stampa Usa alla guerra contro Google e Facebook: “Rivedere legge antitrust”

Nella petizione al Congresso gli editori chiedono di poter trattare collettivamente con gli Ott per limitarne il dominio web. Il documento firmato da 2mila testate

Pubblicato il 11 Lug 2017

Federica Meta

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Editori Usa alla guerra contro gli Ott. La News Media Alliance (Nma) – associazione che rappresenta più di 2.000 quotidiani negli Stati Uniti, tra cui New York Times e Washington Post – sta chiedendo al Congresso una concessione alla legge antitrust per poter proteggere i giornali americani da Google e Facebook. Il gruppo sostiene che le leggi che impediscono ai media di trattare collettivamente accordi pubblicitari migliori con le piattaforme internet favoriscano i due colossi che continuano a controllare il mercato della pubblicità digitale e l’economia dell’informazione.

Nelle petizione – il documento riporta l’adesione di 2mila testate – inviata ai parlamentari la Nma chiede di impedire che i due giganti digitali continuino a parassitare gratuitamente i contenuti giornalistici prodotti da altri, intascando tutti o quasi i profitti della pubblicità.

Per gli Stati Uniti si tratterebbe della prima azione concreta contro il duopolio Google-Facebook. In Europa i due colossi sono già stati presi di mira dalle autorità Ue, mentre il governo Usa ha ignorato il problema permettendo alle due aziende di arrivare a controllare il 60% della pubblicità digitale in America e il 50% a livello globale. Allo stesso tempo i ricavi da pubblicità dei gruppi media continuano a diminuire.

“L’unico modo in cui gli editori possono affrontare questa minaccia è stare uniti”, ha commentato David Charven, presidente e ceo di News Media Alliance, parlando della proposta sul Wall Street Journal. “Se aprono un fronte unificato per negoziare con Google e Facebook – spingendo per una maggiore protezione delle proprietà intellettuali, un migliore supporto per i modelli di sottoscrizione e una quota equa di entrate e dati – potrebbero creare un futuro più sostenibile per le news”.

Secondo i dati di eMarketer, nel 2017 negli Stati Uniti il 60% dei ricavi da inserzioni andranno a Google e a Facebook, in tutto 73 miliardi dollari. Circa l’80% delle pubblicità legate alle ricerche su internet andranno a Google, mentre circa il 40% delle pubblicità digitali andranno a Facebook sempre secondo eMarketer. Nel frattempo la pubblicità su carta è crollata di due terzi rispetto a 10 anni fa.

Secondo le proiezioni e le analisi di mercato, Google e Facebook dovrebbero ricevere quest’anno più del 60% della spesa in pubblicità online negli Stati Uniti, mentre continua comunque la crescita della loro quota di mercato combinata L’anno scorso le due società hanno infatti raccolto oltre il 77% dei quasi 12 miliardi di dollari di spesa aggiuntiva per gli annunci online negli Stati Uniti.

Non sono comunque mancati gli sforzi da parte dei due giganti tecnologici per lavorare più da vicino con gli editori. Facebook, ad esempio, ha tenuto numerosi incontri con gli editori nei mesi scorsi per discutere argomenti legati al controllo della pubblicità, o alla sottoscrizione degli abbonamenti.

Tornando alla richiesta degli editori le esenzioni in materia di antitrust non sono generalmente favorite dal Dipartimento di Giustizia Usa, dalla Federal Trade Commission e dal Congresso. L’ultima volta che l’industria dei giornali ha ottenuto un’esenzione risale al 1970, quando il Congresso ha approvato il Newspaper Preservation Act, che in determinate circostanze ha permesso a pubblicazioni concorrenti nella stessa area geografica di combinare le attività produttive e commerciali. La legge è stata progettata per aiutare i giornali finanziariamente vulnerabili a rimanere a galla. Tali accordi congiunti, tuttavia, si sono ridotti nel tempo e l’esenzione è stata criticata come inefficace.

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