IMMIGRATION ACT

I big hi-tech Usa a caccia di 10mila professionisti

Oltre 100 colossi tecnologici, fra cui Google e Facebook, chiedono al Congresso di approvare le riforme sull’immigrazione: “Indispensabile favorire l’ingresso di nuovi talenti nel Paese”

Pubblicato il 15 Mar 2013

L.M.

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Oltre un centinaio di big dell’hi-tech hanno scritto al Congresso Usa e alla Casa Bianca per sollecitarli ad approvare riforme in materia di immigrazione perché, sottolineano, ci sono “decine di migliaia di posti vacanti”.

Firmata, tra gli altri da Mark Zuckerberg di Facebook, Eric Schmidt di Google e Marissa Mayer di Yahoo, la missiva chiede ai parlamentari di approvare le leggi attualmente all’esame del Senato come l’Immigration Innovation Act e lo Startup Visa Act, promossi dal presidente Barack Obama. Nel documento si sottolinea che cinque azienda da sole – Ibm, Intel, Microsoft, Oracle e Qualcomm – hanno bisogno in totale di oltre 10.000 persone.

I firmatari chiedono che i provvedimenti rendano più facile per le companies l’assunzione di nuovi talenti e allo stesso tempo aumentino gli investimenti nella formazione tecnologica.

Già lo scorso 31 gennaio, in vista delle riforma della legge sull’immigrazione, un gruppo di senatori democratici e repubblicani aveva presentato una proposta, l’Immigration Innovation Act, per favorire la permanenza negli Stati Uniti degli stranieri che lavorano nel settore IT.

Nel dettaglio le norme prevedono facilitazioni per il rilascio di green card agli stranieri residenti in maniera permanente negli Usa oppure l’aumento del tetto di visti H-1B portandoli dagli attuali 65.000 a 115.000. “Bisogna fare presto – aveva esortato il presidente Obama – perché in questo momento in una delle nostre scuole o università c’è uno studente che vuole trasformare la sua idea in un grande business”.

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