L'EVENTO

Smau 2013, Macola: “Mettiamo l’imprenditore al centro”

Oggi apre i battenti la 50ma edizione di Smau. L’Ad: “Per supportare le imprese bisogna lavorare sull’ecosistema che le circonda”

Pubblicato il 23 Ott 2013

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Lo so che non è un concetto facile da condividere, ma la crisi è uno dei più potenti agenti di trasformazione e cambiamento. Nel cambiamento si nascondono grandi opportunità e ci sono persone che hanno nel loro dna una vera e propria vocazione a raccogliere le sfide, prendere responsabilità, dare garanzie in cambio dello sviluppo di una nuova idea, di un progetto, di un’impresa. Sono gli imprenditori e questo è il loro momento. Nel nostro Roadshow Smau 2013 abbiamo visto aumentare la presenza di imprenditori ai nostri eventi di una quota variabile tra il 15 e il 20% su ciascuna tappa.

È segnale di un fermento che non possiamo sottovalutare: l’imprenditore infatti è la risorsa più importante di un paese per creare sviluppo ed è una risorsa strategica presente in Italia e nella nostra cultura più che in qualsiasi altro Paese al mondo. Non va aiutato. Va ascoltato, compreso e supportato. L’impresa italiana, piccola e media per definizione ha bisogno di abiti su misura, vive di partnership specializzate. La funzione IT, la funzione Finanza, la funzione Ricerca e Sviluppo spesso sono addirittura esterne all’azienda stessa, aggregati in una logica di ecosistema che ha superato il vecchio concetto di distretto e del perimetro chiuso ed esaustivo, ma pur sempre basata sulla reputazione, competenza e specializzazione. È quindi evidente che per supportare l’impresa e l’imprenditore bisogna lavorare in primis all’ecosistema che li circonda. Questo è Smau: un contesto di “relazione” per incontrare i partner essenziali alla sfida che imprese e imprenditori hanno davanti a sé.

Perché dopo 50 anni ancora una fiera? Perché l’imprenditore italiano vive di “relazioni di fiducia”: un primo contatto, una stretta di mano, un confronto diretto sono gli elementi che da 50 anni fanno il successo di Smau. Ecco che il mondo della ricerca industriale italiano esce dai propri laboratori e viene a raccontarsi direttamente agli imprenditori in visita, ecco che le startup non sono più una “avventura” finanziaria, ma diventano quella parte di ricerca e sviluppo che le imprese italiane non hanno al loro interno. Ecco che una Regione non offre aiuti generalizzati alle imprese ma diventa partner per intercettare le strategie e i programmi dell’Europa dai quali nessuna impresa può oggi prescindere. La Smart Specialization delle nostre Regioni non è infatti un mero adempimento a cui sottoporsi per ottenere una quota maggiore di fondi strutturali, ma una grande opportunità per mettere in luce a livello internazionale le capacità delle imprese.

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