LA RELAZIONE ANTITRUST

Pitruzzella: “Google verso monopolio pubblicitario, va incluso nel Sic”

In occasione della presentazione della Relazione annuale il presidente dell’Antitrust ha acceso i riflettori sullo strapotere del motore e dei social network. “Senza regole adeguate si rischia di marginalizzare l’industria editoriale”. Bernabè: “Finalmente si riconosce il rischio concorrenza in Internet”. Avenia (Asstel): “La competizione è un potente stimolo all’innovazione”

Pubblicato il 26 Giu 2012

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“Nel giro di pochi anni Google potrebbe diventare monopolista nel settore della raccolta pubblicitaria”. L’avvertimento viene dal presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, che, nella relazione annuale osserva come “le potenzialità del mercato pubblicitario digitale sono limitate dalla concorrenza dei grandi attori web internazionali, originariamente estranei al mondo dei media, che ormai hanno acquisito posizioni di particolare forza economica che possono finire per depotenziare le opportunità del mercato digitale”.

Pronto il commento di Franco Bernabè, presidente esecutivo di Telecom Italia, che da tempo porta avanti le ragioni delle telco nei confronti degli Over the top, Google in testa.“C’è finalmente il riconoscimento che ci sono soggetti che operano in Internet che hanno assunto dimensioni tali da porre seri rischi alla concorrenza – dice Bernabè – E’ apprezzabile che l’Antitrust prenda atto che c’è una concentrazione di mercato rilevante che, in prospettiva, potrebbe dare dei problemi”.

Non si fa attendere la replica di Google a Pitruzella: “Quello della pubblicità è un settore altamente competitivo e in costante evoluzione, in cui gli investitori pubblicitari spostano in continuazione i propri budget tra diverse tipologie di media, online e offline. Siamo felici di poter discutere del business pubblicitario di Google con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, così come con altri”.

Pitruzzella sottolinea come non si può non tener conto di come si è sviluppata l’informazione e del fatto che “motori di ricerca come Google e i cosiddetti social network ormai costituiscono un passaggio obbligato per la distribuzione dei contenuti web; Google, avvalendosidi questa posizione, si è posto l’obiettivo di divenire protagonista assoluto nel mercato della raccolta pubblicitaria. Nel giro di pochi anni, Google potrebbe diventare monopolista in questo mercato”.

Secondo Pitruzzella “l’assenza di regole adeguate rischia di marginalizzare l’industria editoriale, nonostante i significativi investimenti per realizzare processi di integrazione multimediale”. Per questo, unitamente a una più generale riflessione sulla struttura del mercato della raccolta pubblicitaria e una maggiore attenzione del Parlamento ai nuovi soggetti che verrà segnalata dall’Antitrust, può essere approfondita perché “va nella giusta direzione ogni proposta volta a inserire nel novero delle attività ricomprese nel Sistema Integrato delle Comunicazioni (Sic) quelle svolte da operatori fornitori di contenuti, gestori di portali, motori di ricerca, social network, che competono con gli editori tradizionali nell’attività di vendita degli spazi pubblicitari agli inserzionisti”.

Cesare Avenia, presidente di Assotelecomunicazioni-Asstel, l’associazione delle imprese di Tlc aderente a Confindustria Digitale, accoglie positivamente le parole di Pitruzzella. “Alla luce di quanto emerso nel corso della trattativa per il rinnovo del Ccnl delle Tlc con le organizzazione sindacali, abbiamo particolarmente apprezzato la dichiarazione del presidente Pitruzzella sull’impegno a emanare a breve il regolamento attuativo della norma sul rating di legalità delle imprese, passaggio per importante per rafforzare l’osservanza delle corrette regole di mercato”, ha detto Avenia.

“E’ del tutto condivisibile – continua Avenia – l’accento posto dal presidente dell’Antitrust sul ruolo della concorrenza come potente stimolo dell’innovazione e dell’economia, soprattutto in una fase di difficoltà come questa. E’ proprio grazie all’alto livello di concorrenza raggiunto al suo interno, infatti, che il settore delle Tlc, pur trovandosi negli ultimi anni a fronteggiare un trend dei ricavi verso il basso, è riuscito a sviluppare la vivacità e la capacità anticiclica che lo caratterizza, continuando ad assicurare al Paese investimenti in innovazione e servizi ad alto valore aggiunto, a prezzi sempre più competitivi e accessibili”.

Il presidente del Senato Renato Schifani si è soffermato sulla crisi economica, facendo appello ad un maggior ruolo dell’Ue. “Di fronte alla prima vera grande crisi economica globale, l’Unione Europea sta faticosamente attuando una forma di coordinamento ex ante delle politiche finanziarie dei singoli Stati membri – ha detto Schifani – E’ chiaro che ciò non basta, fatti salvi i vincoli di stabilità finanziaria, sono urgenti le politiche di stimolo alla crescita economica e all’innovazione”.

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